‘Ndrine, contanti e Pos
‘Ndrine, contanti e Pos
‘Ndrine, contanti e Pos
L’opposizione al governo tuona contro la manovra. È nel suo diritto costituzionale, a parte qualche clamorosa contraddizione. Ad esempio, Giuseppe Conte ora difende la dignità e il rigore delle banche, fino a poco tempo fa considerate dai grillini come il lupo cattivo delle favole. Quel che rimane del Pd lotta a spada tratta per il mantenimento – seppur con tagliando di revisione – di quel Reddito di cittadinanza che respinse come un sol uomo per dare contro ai grillini, coi quali poi fecero il governo. È la politica, bellezza.
Veniamo all’ultimo pseudo dibattito sulla questione del limite al contante e dell’utilizzo del Pos per carte di credito e bancomat. Premessa: sono per la libertà del cittadino di scegliere come meglio crede le modalità di pagamento. Non è un rompiscatole né se tira fuori le monetine per il caffè né se appoggia al Pos il suo bancomat. Bankitalia sollecita l’utilizzo della moneta digitale perché si tratta di uno strumento per la progressiva «modernizzazione del Paese». Il generale dei Carabinieri Giuseppe Governale – già capo dei Ros, della Dia e ora direttore delle scuole dell’Arma – in un libro di grande interesse scritto da poco, “Sapevamo già tutto”, traccia un quadro storico, culturale ed economico della criminalità organizzata dall’alto della sua lunga esperienza in trincea, a Palermo e non solo. Racconta di una intercettazione di un ‘ndranghetista che parlava a un altro suo compare. Traduco in italiano: «Ma che vuoi usare ancora la pistola? Oggi si usa un clic».
Ecco, la criminalità organizzata ha compreso da tempo, molto prima delle invocazioni di via Nazionale, che la modernizzazione del Paese passa dalla Rete. Alla mafia, alla ‘ndrangheta, a tutte le organizzazioni criminali operanti non solo in Italia ma nel mondo il limite del contante fa solo ridere. Anni fa scrissi il libro “Malacarne”, dopo un anno di inchieste condotte con l’aiuto degli uomini e delle donne della Direzione centrale dei servizi antidroga (Dcsa), famosa e apprezzata nel mondo. Narrai la storia di un imprenditore lombardo, settore edilizia, in grave crisi. Si presentarono due uomini in grisaglia con valigetta di cuoio. La aprirono. Non c’erano fruscianti banconote ma codici per trasferire denaro attraverso un complesso giro. Bastava un clic. L’imprenditore cedette, ora vive non si sa dove. L’impresa è passata nelle mani dei criminali. A Roma si discute, a Locri e San Luca i capi delle ‘ndrine si fanno grandi risate. E i veri problemi restano sullo sfondo. Che sia questo l’obiettivo di tante chiacchiere?
di Andrea PamparanaLa Ragione è anche su WhatsApp. Entra nel nostro canale per non perderti nulla!
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