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Gruppo Pittini, in acciaieria di Potenza investimento di 56 mln per tutela ambiente

13 Dicembre 2022

Roma, 13 dic. (Labitalia) – Tutela dell’ambiente attraverso tecnologie innovative per ridurre l’impatto di uno stabilimento situato nel centro di Potenza. Questo l’obiettivo dell’investimento realizzato dal Gruppo Pittini – leader nella produzione di acciaio, con sede legale a Osoppo (Udine) – per una delle sue tre acciaierie, la Siderpotenza, che si trova in Basilicata. Un progetto, denominato ‘Green Steel’, che ha previsto un investimento complessivo di 55,8 milioni di euro, con un contributo a fondo perduto di 28 milioni, grazie al supporto di Invitalia attraverso il contratto di sviluppo, che determinerà un incremento occupazionale di 34 addetti.

“Il Gruppo Pittini – spiega l’ad, Paolo Felice – è il primo produttore italiano di acciai lunghi destinati all’edilizia e all’industria meccanica, con una produzione complessiva annua di 3 milioni di tonnellate di acciaio laminato. Il Gruppo conta 8 società, 18 stabilimenti e 1.800 collaboratori. Siderpotenza è una delle tre acciaierie del Gruppo e ha sede in Basilicata: uno storico complesso industriale collocato nella città di Potenza che dal 2002 fa parte del nostro Gruppo e occupa mediamente 270 persone”.

“Siderpotenza – prosegue – è stata interessata dal programma di investimenti denominato ‘Green Steel’ e produce acciaio per il settore dell’edilizia. Da allora lo stabilimento ha subito un importante processo di ammodernamento e di integrazione all’interno del Gruppo. Siderpotenza costituisce un elemento strategico verso il mercato del Centro-Sud Italia e verso i Paesi del Mediterraneo. L’azienda è dotata di un’acciaieria con forno ad arco elettrico, con carica continua, e di un laminatoio per la produzione di tondo per cemento armato. Un ciclo produttivo che presenta un’elevata complessità impiantistica, richiede ingenti investimenti nel capitale umano e materiale e viene interamente gestito secondo il modello dell’economia circolare e dell’Industria 4.0”.

La vera scommessa è stato l’investimento tecnologico per la sostenibilità e la salvaguardia ambientale. “Fin dall’acquisizione dello stabilimento, il Gruppo Pittini – ricorda l’ad – ha investito per allinearlo agli standard qualitativi e ambientali che caratterizzano tutti gli stabilimenti del Gruppo. L’inserimento dello stabilimento nel contesto urbano della città di Potenza ha tuttavia determinato la necessità di ulteriori investimenti per favorire l’integrazione dell’attività produttiva con un contesto antropizzato. E’ stato definito quindi un rilevante progetto, declinato in cinque aree di intervento, volto a ridurre l’impatto della normale attività industriale sul territorio circostante. Una serie di complessi interventi impiantistici finalizzati a ridurre gli impatti prodotti sulle principali matrici ambientali e caratterizzati dall’utilizzo delle migliori tecnologie oggi disponibili”.

Fondamentale è stato l’intervento di Invitalia. “Invitalia, attraverso lo strumento del contratto di sviluppo che sostiene gli investimenti di grandi dimensioni, ha supportato l’azienda in modo significativo – afferma Felice – nella realizzazione di questo programma, che ha comportato un impegno complessivo di 56 milioni di euro. Tali investimenti non solo consentiranno la riduzione degli impatti dello stabilimento sull’ambiente, ma anche il consolidamento dell’attività aziendale e la continuità per i 270 addetti dello stabilimento stesso”.

“Il supporto di Invitalia si è dimostrato fondamentale per la sostenibilità dell’investimento, ma anche per aver favorito il superamento delle criticità tipiche di programmi di intervento così complessi. La rapidità e la puntualità delle risposte ottenute ci hanno permesso di gestire la fase esecutiva rispettando i tempi previsti dalla normativa per la realizzazione degli interventi che oggi risultano quasi ultimati. La gestione di progettualità così rilevanti come quelle che caratterizzano lo strumento del contratto di sviluppo richiedono una sinergia sostanziale tra pubblico e privato, che nel nostro caso si è rivelata davvero proficua”, conclude.

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