Delinquenti, non solo ‘ultras’
Fra pochi giorni ci troveremo a contare gli inutilissimi Daspo a pioggia su questi “ultras” che continueranno a non essere trattati per quello che sono: dei pericolosi delinquenti, spesso infiltrati dalla criminalità organizzata
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Delinquenti, non solo ‘ultras’
Fra pochi giorni ci troveremo a contare gli inutilissimi Daspo a pioggia su questi “ultras” che continueranno a non essere trattati per quello che sono: dei pericolosi delinquenti, spesso infiltrati dalla criminalità organizzata
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Delinquenti, non solo ‘ultras’
Fra pochi giorni ci troveremo a contare gli inutilissimi Daspo a pioggia su questi “ultras” che continueranno a non essere trattati per quello che sono: dei pericolosi delinquenti, spesso infiltrati dalla criminalità organizzata
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Fra pochi giorni ci troveremo a contare gli inutilissimi Daspo a pioggia su questi “ultras” che continueranno a non essere trattati per quello che sono: dei pericolosi delinquenti, spesso infiltrati dalla criminalità organizzata
È come se non riuscissimo mai a considerare i delinquenti che hanno messo in scena l’allucinante guerriglia sull’autostrada di domenica per quello che sono: delinquenti, appunto.
Centinaia di identificati, grazie alle telecamere di sicurezza, ma intanto gli unici due arrestati – due teppisti della parte romanista attesa al varco dai napoletani, anche se facciamo un’enorme fatica a usare le distinzioni calcistiche in questa melma – sono tornati liberi. Non sono stati convalidati, infatti, gli unici arresti compiuti nella giornata di domenica.
Evitiamo di entrare nel merito, ma in linea generale è difficile non sottolineare come si faccia fatica a riconoscere l’oggettiva pericolosità sociale di questi individui. Senza distinzioni di tribù, parliamo di gente che si organizza con la massima cura, utilizzando tecniche da guerriglia urbana in embrione, per poter sfuggire a qualsiasi controllo e raggiungere l’obiettivo: da tempo non più uno stadio, ma lo scontro cercato e voluto con i “nemici”.
Nulla è lasciato al caso, dai vestiti rigorosamente neri e tutti uguali da indossare (guardate in foto), ai segnali convenzionali per riconoscersi considerato che da tempo sono sparite sciarpe e altri vessilli con i colori delle squadre, auto e van noleggiati da terzi compiacenti e insospettabili, piani di trasferimento studiati nel dettaglio per favorire agguati e incroci pericolosi, staffette lungo il percorso.
Se tutto questo vi sembra sia pur minimamente tollerabile, non inquietante e pericoloso per l’incolumità pubblica, allora possiamo dormire sonni tranquilli.
In caso contrario, ci ritroveremo fra pochi giorni a contare gli inutilissimi Daspo a pioggia su questi soggetti che continueranno a non essere trattati – torniamo sul punto – per quello che sono: dei pericolosi delinquenti, spesso infiltrati dalla criminalità organizzata.
Derubricare la faccenda a follia legata al calcio potrà far contento chi non vede l’ora di sparare a zero sul movimento pallonaro. Per evitarsi il fastidio di domande scomode e di indagare su chi comandi in una galassia di gruppi sparsi in tutto il Paese. Alcuni di questi (come dalle indagini dettagliate che arrivano da Napoli) sembrano ormai diventate delle “Academy“ di clan e gruppi malavitosi interessati ad addestrare le reclute e a saggiare sul campo capacità di capetti e soldati.
di Fulvio Giuliani
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