Il lavoro grattato via dalla vita
Siamo arrivati al punto che l’idea stessa del lavorare sodo e col sorriso appaia a molti un’insopportabile provocazione, tanto da confondere l’iperbole di una réclame con la realtà, denunciando l’immondo di Renatino.
| Cronaca
Il lavoro grattato via dalla vita
Siamo arrivati al punto che l’idea stessa del lavorare sodo e col sorriso appaia a molti un’insopportabile provocazione, tanto da confondere l’iperbole di una réclame con la realtà, denunciando l’immondo di Renatino.
| Cronaca
Il lavoro grattato via dalla vita
Siamo arrivati al punto che l’idea stessa del lavorare sodo e col sorriso appaia a molti un’insopportabile provocazione, tanto da confondere l’iperbole di una réclame con la realtà, denunciando l’immondo di Renatino.
| Cronaca
| Cronaca
Siamo arrivati al punto che l’idea stessa del lavorare sodo e col sorriso appaia a molti un’insopportabile provocazione, tanto da confondere l’iperbole di una réclame con la realtà, denunciando l’immondo di Renatino.
Renatino ha una colpa. Da quando ha 18 anni lavora tutti i giorni, 365 giorni l’anno. Ha lo sguardo sereno perché mette amore nel produrre Parmigiano Reggiano. Renatino è il personaggio di uno spot, in questi giorni duramente contestato da diversi fancazzisti. Persone che purtroppo sono reali e che a differenza sua preferiscono trascorrere la giornata nel secernere dai loro profili social disprezzo per tutto quello che non saranno mai. Confondendo l’iperbole di una réclame con la realtà, sfruttano il loro tempo denunciando l’immondo sfruttamento di Renatino.
Eravamo convinti che fosse il lavoro a definire una persona, a dare un robusto significato alla sua esistenza. Siamo invece arrivati al punto che l’idea stessa del lavorare sodo e col sorriso appaia a molti un’insopportabile provocazione. Per costoro nella vita valgono soltanto il weekend, le ferie e la pensione anticipata. Il lavoro? Fa schifo. È per definizione sottopagato, svilente, privo di occasioni di crescita e soddisfazione.
E quindi quelli che si danno troppo da fare son dei malati, dei work addicted. Molto meglio restarsene sul divano, collegati a Internet e totalmente disconnessi dall’ambizione di darsi da fare, di migliorare la propria posizione. Quanto al piatto di pasta, a metterlo in tavola ci pensa alle brutte un bel reddito di cittadinanza, apparecchiato per chi ha l’orgoglio di campare fieramente alle spalle di chi produce. E d’ora in poi a condirlo non sarà più il Parmigiano Reggiano, ma una collaudata spruzzatina di invidia sociale.
di Vittorio Pezzuto
La Ragione è anche su WhatsApp. Entra nel nostro canale per non perderti nulla!
Leggi anche
Violenza sessuale sulle figlie minorenni, padre arrestato a Messina
22 Novembre 2024
Le violenze nei confronti delle due figlie minori di 14 anni sono state denunciate nell’ottobre …
Lamezia Terme, aggredita troupe di “Fuori dal Coro”
21 Novembre 2024
A Lamezia Terme la troupe del programma televisivo “Fuori dal Coro” è stata aggredita insieme al…
Trapani, 11 poliziotti arrestati e 14 ai domiciliari: l’accusa è di tortura
20 Novembre 2024
Le indagini erano partite nel 2021 a seguito delle denunce dei detenuti. 46 in tutto gli indagat…
Processo per la morte di Regeni, un testimone: “In carcere ho visto Giulio bendato, sfinito e torturato con scosse elettriche”
19 Novembre 2024
Nuove – e sconcertanti – rivelazioni arrivano dal processo per la morte di Giulio Regeni. Le dic…