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Design: Bianca Felicori a Bring Forward, rassegna di Quasar Institute dedicata al futuro

16 Febbraio 2023

Roma, 16 feb. (Adnkronos/Labitalia) – È Bianca Felicori il secondo ospite di ‘Bring Forward. Parole dal futuro’, la rassegna di Quasar Institute for Advanced Design, l’accademia romana fondata nel 1987 e che da allora è il punto di riferimento per i creativi della Capitale, dedicata al futuro. A cura di Paolo Casicci, giornalista, docente Quasar e content curator, la rassegna prende il nome da un comando dei principali software di progettazione che serve a portare ‘in primo piano’ le geometrie. Il ciclo di talk vuole infatti far emergere come la progettualità e il design in senso lato siano gli strumenti a disposizione dell’essere umano per riorientare un destino che non è ineluttabile. Gli ospiti e i temi scelti per la rassegna provengono da universi progettuali differenti e distanti tra di loro, nell’intento di ridefinire cluster di parole chiave multidisciplinari, dall’arte alla filosofia, passando per l’architettura e il linguaggio.

Dopo il primo appuntamento del 17 gennaio scorso con Giulio Bozzo, cofondatore di Reasoned Art, tocca a Bianca Felicori. Curatrice del progetto Forgotten Architecture, nato per Instagram e diventato un libro edito da Nero Editions, Felicori discuterà dell’importanza e del ruolo dei nuovi collettivi di design e architettura nel talk dal titolo ‘Dall’Io al Noi, generazione collettivo’. L’incontro con Felicori cade in un momento centrale per l’attività di Qiad, il Wholesome Winter Workshop che vede impegnati gli studenti per due settimane in un percorso trasversale e multidisciplinare.

Forgotten Architecture nasce come gruppo Facebook il 28 maggio 2019 per condividere, in uno spazio virtuale, i progetti di architettura dimenticati o lasciati nell’ombra in Europa e nel resto del mondo. L’idea alla base del gruppo è semplice: recuperare progetti di architetti poco noti e opere lasciate nell’ombra dei maestri, approfondire figure ‘minori’, unire diverse formazioni in Storia dell’Architettura per integrare il percorso universitario. Ideato da Bianca Felicori, ricercatrice e autrice di architettura, nel giro di poco tempo è diventato un fenomeno sociale e ha dato vita ad una vera e propria community coinvolgendo un pubblico di settore e non.

Forgotten Architecture è poi diventato un libro, edito da Nero Editions, mantenendo i suoi caratteri di esperienza collettiva, dinamica ed orizzontale nata proprio sui social network. Il libro è il risultato di anni di ricerca e raccolta di materiale fotografico, documenti e disegni da studi professionali, archivi privati e istituzioni. Nelle sue pagine vengono pubblicati in esclusiva alcuni progetti dimenticati di architetti famosi, come la casa di Arnaldo Pomodoro disegnata da Ettore Sottsass Jr., recentemente fotografata dalla curatrice del volume Bianca Felicori con Fabrizio Vatieri e Nicola Nunziata. Al libro hanno contribuito anche fotografi professionisti come Giovanna Silva, Luca Caizzi, Federico Torra, Roberto Conte, Stefano Perego e grandi studi e archivi di architettura e design come Gaetano Pesce, Fornasetti, Nanda Vigo, Vitra.

Dice Luna Todaro, ceo e direttrice didattica di Qiad: “Quasar Institute for Advanced Design è un’Accademia e, in quanto tale, ha nel proprio Dna la missione di progettare e di proiettare gli studenti verso il loro futuro professionale. Progettare il futuro non vuol dire soltanto anticipare i tempi e le sfide di un mondo in continua evoluzione e sperimentare nuove realtà con tecnologie innovative, ma soprattutto fare tesoro dell’esperienza del passato, quella che con trentasei anni di storia alle spalle il Qiad offre ogni giorno alle nuove generazioni”.

Arianna Farina, coordinatrice didattica, si sofferma su Habitus, i luoghi della mente che progetta, il tema del workshop invernale che rappresenta un momento centrale nell’attività dell’accademia: “Qiad dedica il tema di ricerca 2022-2023 alla Mente che progetta e alle tecniche di invenzione che guidano e definiscono i processi creativi. Il Wholesome Winter Workshop, tappa fondamentale che articola l’anno accademico con un percorso di due settimane volutamente trasversale e multidisciplinare, si inserisce in questa ampia costellazione declinandola nell’approfondimento dei luoghi in cui si attivano le facoltà progettuali, ovvero dei luoghi della mente che progetta. Gli studenti si dedicheranno così a una vera e propria ricerca sul campo alla scoperta degli spazi dedicati alla creatività che caratterizzano il territorio di cui fanno parte”.

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