Innovazione: Mexedia Net+, in agricoltura può prevenire rischi legati a cambiamento climatico
Roma, 14 ago. (Labitalia) – “L’innovazione può aiutare il mondo dell’agricoltura a gestire e prevenire i rischi legati al cambiamento climatico, alla siccità e alle forti precipitazioni”. lo dichiara all’adnkronos/labitalia Stefano Zangrilli, managing director di Mexedia Net+, società di Mexedia dedicata all’erogazione delle migliori soluzioni di connettività, sia su rete pubblica che su rete privata per la digital transformation.
La tech company italiana realizza soluzioni innovative e strumenti avanzati racchiusi in un unico ecosistema tecnologico integrato per consentire alle aziende di gestire tutte le attività di comunicazione con i clienti. “L’aspetto predittivo e le ottimizzazioni delle risorse – osserva Zangrilli – possono fare la differenza per un’agricoltura di precisione. Per questo avrebbe più senso fare investimenti sul cambiamento, piuttosto che essere obbligati a farne per il ristoro e per la ricostruzione. Un contributo lo dà in tal senso il servizio offerto da Mexedia Net+, punto di riferimento per chi mira a un modello di agricoltura moderna”.
“L’Italia è da sempre – continua Zangrilli- un Paese con una radicata vocazione agricola. Sul suo territorio si coltivano prodotti di assoluta eccellenza, molti dei quali destinati all’esportazione, su oltre un milione di imprese di tutte le dimensioni, che danno lavoro a centinaia di migliaia di persone. Nonostante le considerevoli dimensioni del comparto, gli investimenti finalizzati all’ammodernamento dell’industria agricola non sono quelli che ci si aspetterebbe, o, almeno, laddove investimenti ci sono, non hanno respiro di lungo termine”.
“Quella che manca – commenta – è un reale disegno strategico di modernizzazione, supportato nella fase di esecuzione dagli strumenti giusti per realizzarlo, disegno che oggi passa, inevitabilmente, attraverso ciò che l’innovazione tecnologica mette a disposizione”.
“La resistenza culturale – avverte – retaggio del passato, e la tradizionale ritrosia di una delle industrie più antiche del mondo verso la modernità, soprattutto nel nostro Paese, rappresentano un fattore di freno molto importante. L’analisi del comparto agricolo elaborata dall’Osservatorio del Politecnico di Milano per il 2022, testimonia del ritardo tecnologico del comparto: solo l’8% delle imprese agricole italiane si è avvicinato alla cosiddetta agricoltura di precisione o agritech. La maggior parte delle imprese, soprattutto piccole, continua a confidare nell’esperienza e nella tradizione, nonostante i cambiamenti climatici in atto abbiano già modificato la stagionalità del clima, generando fenomeni estremi, molto spesso inaspettati e incontrollabili”.
“Laddove il clima – spiega Stefano Zangrilli – sempre più si configura come un fattore critico e incerto, capace di vanificare in pochi giorni – talvolta ore – il sacrificio e gli investimenti di mesi, la capacità predittiva oggi possibile grazie alla tecnologia potrebbe rappresentare un grande valore aggiunto, così come la possibilità di ottimizzare i cicli produttivi sfruttando in modo più efficiente le risorse naturali indispensabili quali acqua, luce, terreno”.
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