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Vaccini: in Europa appello a fragili e sanitari, ‘urgente fare anti Covid e influenza’

9 Ottobre 2023

Milano, 9 ott. (Adnkronos Salute) – “Sei vulnerabile” a Covid e influenza? “Vaccinati”. Un appello congiunto di Oms (Organizzazione mondiale della sanità) Europa, Commissione Eeropea ed Ecdc (Centro europeo per il controllo e la prevenzione delle malattie) invita le categorie chiamate ad aderire alle campagne vaccinali in vista della stagione fredda a proteggersi, facendo al più presto i richiami contro entrambe le infezioni respiratorie “per salvare vite” e “prevenire o mitigare l’impatto” dei virus che co-circoleranno. “Stiamo lanciando un messaggio chiaro e urgente – evidenziano le 3 istituzioni in una nota – Questo autunno dobbiamo lavorare insieme per prevenire l’eccesso di mortalità, proteggendo le persone più a rischio nelle nostre comunità: chi ha patologie di base, gli immunocompromessi, gli anziani e le donne incinte”. L’appello a vaccinarsi, puntualizzano, “vale anche per gli operatori sanitari più esposti al rischio di contagio, e che devono proteggere i propri pazienti”.

“Mentre si va verso l’inverno, le persone che rimangono non protette contro Covid e influenza stagionale – soprattutto quelle più vulnerabili e a rischio – dovrebbero accettare qualsiasi offerta di vaccinazione”, evidenziano Oms Europa, Ecdc e Commissione europea. Le stagioni autunno e inverno dell’anno scorso “sono state imprevedibili”, ricordano. “Lo scorso inverno, gli impatti cumulativi di influenza, Covid e virus respiratorio sinciziale (Rsv) hanno colpito più duramente i giovanissimi e gli anziani. I reparti pediatrici e le terapie intensive hanno sentito l’impatto e si è osservato un eccesso di mortalità. Anche se il quadro ora può sembrare più tranquillo” l’invito è a proteggersi. L’Oms Europa raccomanda ai Paesi di “rendere facilmente accessibili” entrambe le vaccinazioni. Oltre il 90% dei decessi segnalati per Covid è fra gli over 65. Ma nonostante questo i dati che arrivano dai 53 Stati membri di Oms Europa mostrano che “meno di due terzi (63%) di questo gruppo ha ricevuto la prima dose booster anti-Covid e, cosa preoccupante, solo il 29% ha ricevuto la seconda”.

L’attenzione ora “deve concentrarsi su quando i vulnerabili hanno ricevuto l’ultima dose”, continua l’Oms, perché “la raccomandazione è che ai gruppi prioritari venga offerta una dose aggiuntiva 6-12 mesi dopo l’ultima, a seconda del loro livello di rischio”. Covid e influenza, evidenzia Hans Kluge, direttore regionale dell’Oms per l’Europa, “rimangono malattie gravi in particolare per i più vulnerabili, compresi coloro che non hanno completato i cicli di vaccinazione. Ho tre punti principali da sottolineare. In primo luogo, disponiamo di vaccini efficaci e, per le persone infette da Covid, di un trattamento efficace per gestire i sintomi. I Paesi non dovrebbero ritardare la fornitura delle dosi di richiamo anti-Covid nella previsione di avere accesso a vaccini nuovi o aggiornati, la cui disponibilità su larga scala potrebbe richiedere tempo. In secondo luogo la sorveglianza per Covid, compresa quella delle acque reflue per Sars-CoV-2, rimane fondamentale, perché se non riusciamo a rintracciare il virus operiamo nell’oscurità. Infine, dobbiamo concentrarci anche sulla qualità dell’aria nei luoghi chiusi e sulla ventilazione mentre ci avviciniamo ai mesi più freddi. Misure efficaci su questo possono fare molto per prevenire l’infezione e salvare vite umane”.

Nella regione europea dell’Oms ci sono oltre 220 milioni di persone di over 60, un numero equivalente all’intera popolazione di Francia, Germania, Svezia e Regno Unito messi insieme. Sono le persone che corrono un rischio maggiore dai virus respiratori, molte hanno patologie preesistenti. Un nuovo studio condotto in Albania (Istituto albanese di sanità pubblica, Oms Europa e Cdc Usa) ha rilevato che gli operatori sanitari che hanno ricevuto un richiamo anti-Covid durante l’ondata Omicron avevano l’88% di probabilità in meno di ammalarsi gravemente rispetto a coloro che non erano vaccinati. “La vaccinazione rimane il nostro strumento più forte. E’ fondamentale che vengano lanciate campagne mirate per raggiungere le persone a rischio prima della stagione invernale, anche con la possibilità di combinare anti-influenza e Covid”, evidenzia Stella Kyriakides, commissaria europea per la Salute e la sicurezza alimentare.

La Commissione europea, continua Kyriakides, “seguendo la raccomandazione dell’Agenzia del farmaco Ema, ha recentemente autorizzato due vaccini anti-Covid adattati” alle varianti più recenti, “nonché due nuovi vaccini e un medicinale per proteggere i più giovani e gli anziani dall’Rsv”. Mentre il numero di decessi Covid e delle persone in terapia intensiva “è diminuito considerevolmente dal culmine della pandemia, i ricoveri stanno cominciando ad aumentare di nuovo in alcuni Stati membri dell’Oms Europa, in particolare dove la diffusione del vaccino rimane bassa”, si evidenzia nella nota. I casi tra le persone a più alto rischio di malattia grave “devono essere individuati precocemente e forniti di trattamento, se disponibile. Ai medici dovrebbero inoltre essere dati gli strumenti per considerare l’uso precoce degli antivirali disponibili per Covid, Rsv e influenza per prevenire la progressione verso malattie gravi. Gli ospedali dovrebbero pianificare come gestire e mantenere i servizi quando si troveranno ad affrontare un’impennata di casi”.

Nei prossimi mesi, il rischio di Covid, influenza e altre infezioni respiratorie “aumenterà nella regione europea. Servizi sanitari già stressati e personale esausto saranno sottoposti a una pressione crescente”. L’approccio più saggio, sottolineano dunque le tre istituzioni, è proteggere i vulnerabili. E la protezione delle popolazioni richiede anche una buona comprensione di quali virus circolano e dove, ricordano. Invece “la sorveglianza è stata significativamente ridotta. Oms Europa e i partner sollecitano i Paesi dell’Europa e dell’Asia centrale a rafforzare i sistemi di sorveglianza invernale sui virus respiratori, e non a ridimensionarli, a livello comunitario, di assistenza sanitaria di base e a livello ospedaliero”.

Queste attività di sorveglianza e segnalazione “svolgono un ruolo cruciale nella nostra battaglia in corso contro il Covid, in particolare durante la stagione invernale, quando altri virus respiratori circolano contemporaneamente”, avverte la direttrice dell’Ecdc Andrea Ammon. “Disporre di sistemi di sorveglianza adeguati allo scopo e ben funzionanti in tutti i Paesi è essenziale, poiché garantisce un solido set di dati vitale per noi per migliorare la nostra efficacia nella pianificazione e attuazione di campagne e misure di sanità pubblica”.

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