“Gli inibitori della tirosin-chinasi di Bruton sono piccole molecole che si assumono per bocca e che sono in grado di modulare il segnale cosiddetto Btk”. Così il professor Massimo Filippi, direttore dell’unità di Neurologia, del servizio di Neurofisiologia e dell’unità di Neuroriabilitazione dell’IRCCS Ospedale San Raffaele di Roma, a margine della prima delle tre giornate del 9° Congresso ECTRIMS- ACTRIMS in svolgimento al MiCo di Milano dove Merck ha presentato i nuovi incoraggianti dati relativi a evobrutinib.
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