Agli ‘Stati generali della pelletteria’ confronto sul futuro
Firenze, 18 ott. (Adnkronos/Labitalia) – Si è riunito ieri martedì 17 ottobre a Firenze il mondo della pelletteria in occasione della quarta edizione degli ‘Stati generali della pelletteria’, convegno annuale voluto e promosso da Assopellettieri aderente alla Confindustria e a Confindustria Moda, organizzato in co-promozione con il Comune di Firenze, in partnership con The European House – Ambrosetti e con il supporto di Intesa Sanpaolo come main sponsor. Punto d’incontro fondamentale per il settore, l’evento si configura come un’opportunità unica per valutare lo stato attuale dell’industria e discutere di prospettive e strategie future, promuovendo il dialogo tra imprese, Istituzioni e politica.
Tra i temi chiave del 2023 si è discusso molto di formazione, sostenibilità industriale della filiera e competitività internazionale. A dare il via al convegno Claudia Sequi, presidente di Assopellettieri, che ha dato lettura del messaggio di vicinanza al settore di Adolfo Urso, ministro delle Imprese e del Made in Italy.
Non è mancato poi il consueto saluto istituzionale del sindaco di Firenze Dario Nardella, che ha rimarcato l’importanza di rafforzare il rapporto tra Istituzioni e mondo della moda per la difesa delle imprese e delle aziende del made in Italy. L’evento, moderato da Sebastiano Barisoni, Vicedirettore Esecutivo di Radio 24, ha visto la partecipazione di autorevoli figure del mondo imprenditoriale e delle Istituzioni italiane.
Di particolare interesse l’intervento di Matteo Zoppas, presidente agenzia Ice: “La pelletteria si conferma essere uno dei comparti di maggior importanza del business della moda. Proprio il fashion, insieme al food e al forniture è uno dei settori fondamentali del made in Italy, capace di esportare nel 2022 per 80 miliardi di euro. Di questi, sono 10 i miliardi generati proprio dalla pelletteria, con una crescita del 6% anche nei primi sei mesi del 2023, con esportazioni per 5,6 miliardi di euro”.
“Questi sono numeri che testimoniano la resilienza dei nostri imprenditori e la qualità dei nostri prodotti, nonostante tutte le difficoltà che caratterizzano questi ultimi anni, dalla poca disponibilità di materie prime alla volatilità dei costi. Ice sostiene con forza la moda italiana e tutta la sua filiera, aiutando le aziende nel loro percorso di internazionalizzazione, attraverso l’incoming di buyer internazionali a manifestazioni come MIPEL, Pitti, Milano Fashion Week e tante altre, e poi all’estero dove portiamo le collettive di imprenditori in tantissime fiere che vengono fatte, come in Giappone, dove portiamo un centinaio di imprenditori solo della pelletteria“, ha concluso.
A seguire, Federico Rampini, editorialista del Corriere della Sera, ha delineato una visione sull’attuale e futuro scenario economico, considerando il contesto geopolitico in un’analisi pensata per aiutare le imprese a navigare in un mondo in continua evoluzione. Alfonso Dolce, ceo di Dolce e Gabbana, invece, ha messo in luce il valore intrinseco dei prodotti Made in Italy, caratterizzati da un’esclusiva abilità artigianale e tecnica e dal capitale umano unico che caratterizza il nostro territorio e le nostre botteghe. Dolce ha, inoltre, sottolineato come il brand abbia raggiunto livelli di creatività e competenza eccellenti anche grazie alla cooperazione con i piccoli artigiani locali nel nostro Paese.
Gli interventi hanno toccato anche il tema delle sfide dei brand di pelletteria, con Carlo e Giovanni Briccola di Bric’s Industria Valigeria Fine che hanno portato il loro punto di vista da insider di successo, raccontando la storia di un’eccellenza Made in Italy del settore travel che ha saputo fronteggiare con successo le sfide del passaggio generazionale. Ricca e partecipata, la tavola rotonda dedicata interamente alla formazione con la partecipazione di Simone Cipriani, fondatore e direttore di Ethical Fashion Initiative, un programma dell’ITC, agenzia delle Nazioni Unite e dell’OMC.
Cruciali i contributi di Riccardo Braccialini, vicepresidente di Assopellettieri, e Massimiliano Guerrini, Consulente Responsabile dell’Area Formazione di Assopellettieri. Entrambi i relatori hanno sottolineato l’importanza di modificare le modalità narrative del settore anche attraverso l’impiego di tecnologie di uso comune tra i giovani come la realtà aumentata e quella virtuale. Sempre in questa direzione si inserisce la necessità di sviluppare enti formativi di prestigio con moduli di studio completamente innovativi che formino figure professionali riconosciute.
Ed è proprio in questo contesto che si inserisce l’annuncio dell’avvio di un progetto per l’apertura della prima scuola di formazione di Assopellettieri in Toscana dedicata al settore della pelletteria. L’obiettivo a lungo termine è estendere la creazione di questo tipo di scuole nei principali distretti della pelletteria. Un approfondimento speciale ha messo in luce i risultati dello studio strategico condotto da The European House-Ambrosetti in collaborazione con Assopellettieri.
Il report ha delineato i numeri del settore e le sfide future per le aziende della pelletteria italiana, presentando delle possibili soluzioni concrete per affrontarle. Nei dati presentati da Flavio Sciuccati, senior partner – responsabile industria, organizzazione sviluppo/global fashion unit, The European House – Ambrosetti, emerge che a livello mondiale, la Pelletteria vale l’8% dell’intero settore Moda, che vale 2500 miliardi di euro e oltre il 20% del solo segmento Lusso, il cui peso è di 350 miliardi. In quest’ultimo comparto, l’Italia contribuisce per 14 miliardi con il suo giro d’affari.
La pelletteria risulta prima tra le filiere italiane della Moda per saldo commerciale e all’interno del comparto, che include conceria, pelletteria e calzature, il nostro Paese è leader per numero di addetti, seguito dal Portogallo con 140.000 risorse, meno di un terzo di quelle italiane. Questo successo è il risultato di un sistema di pelletteria unico al mondo, entro cui tre componenti egualmente importanti operano in forte sinergia: brand lifestyle/piattaforme industriali, grandi produttori e brand di pelletteria, tre anime che coesistono sul territorio in modo integrato, generando competenze, know-how e valore aggiunto per tutto il comparto.
Nonostante la buona salute del settore, la pelletteria italiana affronta oggi sfide significative, a causa del rallentamento dei mercati dovuto al complesso contesto geopolitico mondiale. Il settore è cresciuto ma non sono cresciuti i volumi di produzione e incombe all’orizzonte una grande frenata dei grandi brand. Inoltre, queste sfide includono forti investimenti in sostenibilità, internazionalizzazione e digitalizzazione, ma davvero cruciali e trasversali a tutte e tre le anime della pelletteria si configurano la formazione e l’attrazione di nuove risorse.
Tre, dunque, i temi fondamentali: il potenziamento della formazione, l’equilibrio tra i grandi brand e la supply chain e il sostegno ai brand della pelletteria verso tematiche come l’internazionalizzazione e la sostenibilità. Parallelamente, è stata sottolineata l’importanza di affrontare con urgenza il tema della formazione anche a livello istituzionale, così come la promozione degli investimenti per riportare le produzioni in Italia e l’implementazione di incentivi fiscali per le imprese che investono, assumono giovani e promuovono la formazione.
A chiudere i lavori la presidente Claudia Sequi che ha sintetizzato le proposte del programma che l’Associazione metterà in atto nei prossimi mesi e le richieste alle Istituzioni: “Come Associazione, intendiamo preservare il ricco patrimonio culturale e di know-how accumulato negli anni, raccontando il nostro passato di eccellenza e affrontando le sfide attuali, tra cui la formazione, la sostenibilità e l’internazionalizzazione. Assopellettieri conta sia sulle grandi che sulle piccole aziende per difendere il sistema unico che rappresenta. Inoltre, apriremo una sede a Firenze per presidiare un territorio di cruciale importanza per la pelletteria come quello toscano. Affinché possiamo continuare a essere leader nella produzione e nella creatività, chiediamo al governo un impegno straordinario nella difesa dell’eccellenza e dell’unicità del Made in Italy, di sostenere gli investimenti in formazione per soddisfare la crescente necessità di lavoratori altamente qualificati e promuovere l’internalizzazione per supportare le piccole aziende nell’affrontare le sfide nel mercato globale”.
Nel corso dell’evento sono stati assegnati importanti premi speciali a figure di spicco nell’industria della pelletteria: il premio Best ebitda margin 2023 patrocinato da Intesa Sanpaolo è stato assegnato a Tripel due s.r.l., mentre Dimar group s.p.a. si è aggiudicata il premio top employer 2023 di Gi Group. Il Premio artigiano dell’anno 2023 promosso da Starhotels è stato attribuito a Boldrini selleria s.r.l. e, infine, Pelletterie Bianchi Nardi s.p.a. si è aggiudicata il Premio per l’eccellenza aziendale nella gestione integrata del procurement 2023, riconoscimento sponsorizzato da Expense reduction analysts (Era).
Oltre al main sponsor Intesa Sanpaolo, di strategica importanza alla riuscita dell’evento è stato il contributo degli altri partner: Starhotels, Deda Stealth, YKK, Expense reduction analysts (Era) e Gi Group, insieme alle nuove importanti collaborazioni avviate in questa edizione con Unoaerre, Scatolificio Giani e Tecnogi. Da menzionare il supporto da parte di Unic-Concerie Italiane.
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