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Trapianti, guerra non li ferma, 5 donazioni tra Italia, Israele e Ucraina

20 Ottobre 2023

Roma, 20 ott. (Adnkronos Salute) – I conflitti in Medio Oriente e in Ucraina non fermano le donazioni e i trapianti di midollo osseo. Sono stati ben cinque i prelievi di cellule-salva vita coordinati dal nostro Paese, nonostante le difficoltà logistiche legate alle crisi internazionali: quattro eseguiti in Israele, all’indomani dell’attacco del 7 ottobre scorso, destinati ad altrettanti pazienti italiani, mentre a fine settembre una donazione di midollo osseo dall’Italia ha raggiunto Kiev per il primo scambio di questo tipo tra i due Paesi dall’inizio della guerra. Lo comunica il Centro nazionale trapianti.

I 4 prelievi da donatori israeliani per nostri connazionali con gravi malattie del sangue erano già in programma al momento dell’aggressione che ha colpito Israele e sconvolto la comunità internazionale. La prima donazione è stata portata a termine con successo a sole 24 ore dagli attacchi grazie agli sforzi della Rete per assicurare l’arrivo del campione in Italia, superando le criticità logistiche e di comunicazione che in quelle ore hanno condizionato piani di volo, aeroporti e spostamenti. Il corriere italiano del Nucleo operativo di protezione civile), che su mandato del Registro Ibmdr si occupa del trasporto dei campioni di cellule staminali emopoietiche, si trovava già a Tel Aviv quando è scoppiato il conflitto.

Attraverso l’Ambasciata italiana in Israele, è stato garantito il posto su uno dei pochissimi voli di linea in partenza in quelle ore. E così il prezioso ‘pacco’ è arrivato a destinazione: le cellule sono state consegnate al centro ospedaliero dove si trovava ricoverato il paziente che ha poi ricevuto il trapianto. Le altre tre donazioni si sono susseguite a catena tra il 10 e l’11 ottobre: pur in uno scenario ancora di incertezza logistica, le cellule sono state trasportate regolarmente in Italia in sicurezza, scortate rispettivamente da un altro corriere del Nopc (nel frattempo giunto a Tel Aviv via Istanbul) e da due corrieri israeliani, messi a disposizione dal locale Registro donatori di midollo osseo.

A fine settembre, racconta ancora il Cnt, è stata completata con successo una procedura di prelievo di midollo osseo, effettuato a Cagliari grazie a una donatrice volontaria. Il midollo è stato trasportato e consegnato a Kiev per un trapianto di cellule staminali emopoietiche su un paziente ucraino. Il reperimento del donatore e l’organizzazione del trasporto del materiale biologico sono stati gestiti dal Registro Ibmdr attraverso un trasporto a “staffetta”. La richiesta era partita 3 mesi prima dall’Ukrainian Bone Marrow Donor Registry per una persona bisognosa di un trapianto di midollo che non aveva trovato un donatore compatibile tra i propri familiari.

Come avviene sempre in questi casi, la ricerca è stata allargata a livello mondiale, dato che le possibilità di rintracciare un ‘gemello genetico’ idoneo sono circa una su 100mila. La compatibilità è stata riscontrata dall’Ibmdr in una donna iscritta al Registro regionale della Sardegna, una delle regioni con il tasso di donazione più alto in Italia. A quel punto il Centro donatori dell’ospedale Binaghi della Asl di Cagliari ha verificato la disponibilità della donatrice, certificato il suo buon stato di salute e, grazie al consenso confermato dalla donna, è stato possibile procedere al prelievo. La sacca contenente le cellule salva-vita è stata consegnata a un primo corriere che l’ha scortata fino al checkpoint di Medyka-Shehyni, sul confine tra Polonia e Ucraina: lì un secondo corriere inviato dal Registro ucraino l’ha presa in carico e l’ha recapitata all’ospedale Okhmatdyt di Kiev, dove è stato effettuato il trapianto di midollo.

Sono complessivamente sette le donazioni complessive gestite negli ultimi 12 mesi dal Registro Ibmdr in condizioni di emergenza – evidenzia il Cnt – coordinando tutte le questioni tecniche e diplomatiche insieme al Centro nazionale trapianti e ai competenti uffici del ministero della Salute. Oltre alle quattro donazioni da Israele e a quella verso l’Ucraina, nell’aprile scorso una donazione eseguita a Torino era stata recapitata a Mosca passando dalla Turchia, mentre esattamente un anno fa era stato proprio un donatore russo a salvare un paziente in cura in Calabria.

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