app-menu Social mobile

Skip to main content
Scarica e leggi gratis su app

Mo: medico Saleh, ‘per bimbi Gaza ferite e traumi, c’è chi ha perso papà’

5 Febbraio 2024

Milano, 5 feb. (Adnkronos Salute) – I racconti delle mamme e dei bambini di Gaza, arrivati all’ospedale dei bambini Vittore Buzzi di Milano da La Spezia, dopo lo sbarco dalla nave Vulcano, sono “racconti di esperienze di guerra, del continuo spostarsi da una parte all’altra, dopo i primi bombardamenti, sempre più a Sud fino al confine con l’Egitto, perché nessun posto era sicuro per loro”. A riferire le loro parole, spaccati della vita nella Striscia in questi giorni di conflitto, è Ahmad Saleh, 71 anni, medico originario della Palestina, in Italia dal ’73. Qui lo conoscono come ‘Dottor Cicogna’, perché da medico del 118 di Pavia ha fatto nascere diversi bimbi durante il servizio in automedica. Il camice bianco, oggi in pensione, ha incontrato i bambini palestinesi allo sbarco a La Spezia.

“Alcuni di loro hanno lasciato il resto della famiglia lì, altri hanno perso i genitori. Come i 2 fratellini”, 9 anni il maschio e 7 la femmina, “rimasti senza papà a causa dei bombardamenti, tanto che la mamma ha espresso l’intenzione di chiedere asilo politico in Italia dopo le cure – spiega Saleh – Sono tutti originari di Gaza. E hanno tutti problemi, traumi e ferite legati al conflitto. A Gaza nessuno può essere curato, non solo loro, perché gli ospedali non hanno attrezzature e farmaci essenziali per la vita, persino gli anestetici per fare operazioni come amputazioni o parti cesarei. Sono molto contenti dell’attenzione che hanno ricevuto da parte di tutti, per i loro bisogni. Sulla nave Vulcano erano coccolati. Hanno trovato persone molto brave, corrette e umane, una parola quest’ultima sparita dal dizionario per loro. L’equipaggio ha fatto un lavoro immenso, c’erano diverse persone palestinesi a bordo che li hanno fatti sentire a proprio agio, parlando il loro stesso dialetto. Sono stati felici di essere trattati come esseri umani e i bambini come bambini. Se gli fai dei sorrisi ti abbracciano subito perché hanno bisogno di molto affetto”.

Che futuro li aspetta? “E’ la domanda del secolo – riflette Saleh – Io ho vissuto la guerra del ’67 (la guerra dei 6 giorni, ndr), avevo 14 anni, sono andato via con la mia famiglia, speravo di tornare l’anno dopo a casa mia e non ancora tornato”.

La Ragione è anche su WhatsApp. Entra nel nostro canale per non perderti nulla!

Leggi anche

Sanità, convenzione Fnopi Sanitassicura e Assinfermieri su polizza

24 Gennaio 2025
Roma, 22 gen. (Adnkronos Salute) – Tutelare gli infermieri sul piano assicurativo e dai rischi pi…

Mo, anestesisti: “Situazione sanitaria nord Gaza è inaccettabile”

24 Gennaio 2025
Roma, 20 gen. (Adnkronos Salute) – La Società italiana di anestesia, analgesia, rianimazione e te…

Influenza, curva si impenna: casi schizzano a 841mila in 7 giorni

24 Gennaio 2025
Milano, 17 gen. (Adnkronos Salute) – Si impenna la curva delle infezioni da virus simil-influenza…

Celiachia e gravidanza, al via progetto per monitorare donna e feto

24 Gennaio 2025
Roma, 15 gen. (Adnkronos Salute) – Il legame tra una celiachia non diagnosticata ed esiti avversi…

Iscriviti alla newsletter de
La Ragione

Il meglio della settimana, scelto dalla redazione: articoli, video e podcast per rimanere sempre informato.

    LEGGI GRATIS La Ragione

    GUARDA i nostri video

    ASCOLTA i nostri podcast

    REGISTRATI / ACCEDI