Gueppecartò e il concerto a Milano per i 20 anni di carriera
I Gueppecartò saranno in concerto il 17 marzo all’Arci Biko Milano con 20, un evento speciale per festeggiare i 20 anni della nascita del gruppo
Gueppecartò e il concerto a Milano per i 20 anni di carriera
I Gueppecartò saranno in concerto il 17 marzo all’Arci Biko Milano con 20, un evento speciale per festeggiare i 20 anni della nascita del gruppo
Gueppecartò e il concerto a Milano per i 20 anni di carriera
I Gueppecartò saranno in concerto il 17 marzo all’Arci Biko Milano con 20, un evento speciale per festeggiare i 20 anni della nascita del gruppo
I Gueppecartò saranno in concerto il 17 marzo all’Arci Biko Milano con 20, un evento speciale per festeggiare i 20 anni della nascita del gruppo
Tra gli esempi virtuosi della musica che hanno superato i confini nazionali, facendosi conoscere e amare all’estero, ci sono sicuramente i “Gueppecartò”, un ensemble italo-parigino nato nelle strade di Perugia nel 2004, che quest’anno ha raggiunto il traguardo dei 20 anni di carriera. Questo importante anniversario sarà celebrato con un concerto-evento presso l’Arci Biko a Milano il 17 marzo, in una serata che consentirà ai loro fedeli seguaci e a coloro che li hanno scoperti di recente di apprezzare brani tratti da tutte le fasi dei loro due decenni di carriera, inclusi i lavori come “L’arte della felicità”, “Gatta Cenerentola”, “Soyalism” e “Rigoletto 2020”. All’ensemble, composto da Mala al violino e Braga al contrabbasso, si uniranno i musicisti Matteo Nocera alla batteria, Andrea Marchesino alla chitarra, Luciano Macchia al trombone e Raffaele Kholer alla tromba, per infondere nuova energia alle composizioni dei Gueppecartò, che mescolano la musica neo-classica e quella tzigana.
Abbiamo scambiato per l’occasione quattro chiacchiere con Mala, violino e co fondatore dell’ensemble, circa l’inizi della loro storia fino all’evento per i 20 anni di carriera.
Com’è iniziata l’avventura dei Gueppacartò?
“L’inizio della nostra storia sembra quasi una favola. Il gruppo si è formato grazie all’attrice Madeleine Fisher. All’epoca, Madeleine aveva appena riscritto la favola di Biancaneve, trasformandola in una commedia musicale, e stava cercando attori e musicisti. Ha riunito questo gruppo di artisti, incluso noi musicisti, nella sua residenza nella Val di Chiasso. Eravamo giovani alle prime armi, con un’attitudine molto rock and roll e punk, in linea con lo spirito della scrittura di Madeleine, che cercava un sound innovativo. Quando mi ha incontrato con il mio violino dal suono misto zingaresco e classico, che mescolava vari generi dal blues alla musica più psichedelica, è rimasta colpita e abbiamo iniziato a collaborare. Abbiamo trascorso un intero anno insieme a lavorare sulle musiche per il suo film “Uroboro”. Dopo questa esperienza, abbiamo deciso di lasciare il nido di Madeleine perché nel frattempo avevo fatto un’esperienza a Parigi, scoprendo un pubblico parigino molto interessato alle sonorità simili al nostro progetto. Ho proposto agli altri di fare una “zingarata” nella capitale francese per testare se la nostra musica potesse avere successo in una realtà metropolitana così complessa. Abbiamo avuto la fortuna di essere subito accolti nel circuito musicale parigino di alto livello, e così abbiamo deciso di concentrarci completamente sulla sola musica, niente cantato, non conoscendo la lingua locale. È stata davvero un’avventura”.
Un’avventura lunga ben 20 anni, partita da musicisti di strada fino ai palchi di mezzo mondo.
“Dopo la Francia, abbiamo viaggiato per l’Europa e oltre, perdendo di vista nel corso degli anni gli anniversari e gli eventi che avremmo potuto celebrare, perché eravamo immersi completamente in questa avventura rocambolesca. Ma dopo vent’anni, abbiamo guardato indietro e abbiamo deciso di fare un regalo a noi stessi. Questa consapevolezza è stata accentuata anche dall’esperienza della pandemia, che ci ha fatto riflettere su quanto avessimo fatto nel corso degli anni. La morte di Madeleine ci ha devastato, ma allo stesso tempo ci ha dato la forza di chiudere un cerchio e di dare un nuovo significato a questa celebrazione dei vent’anni, dedicando il concerto anche a lei e iniziando a lavorare al prossimo album, che sarà un omaggio a Madeleine”.
Il concerto ripercorrerà la vostra carriera, ma sarà anche un nuovo punto di partenza.
“Avremo una nuova formazione, con nuovi membri. Questo momento di crisi ci ha permesso di capire fino a che punto eravamo arrivati nella nostra ricerca musicale. Con l’ultimo album, abbiamo aperto una porta alla sperimentazione sonora, con un approccio più elettroacustico. Zingaro e Frank hanno preferito continuare con un suono più acustico, mentre io e Braga abbiamo deciso di esplorare ulteriormente questa strada elettroacustica integrando nuovi musicisti, come Andrea Marchesino, Matteo Nocera, Luciano Macchia e Raffaele Kohler”.
L’esperienza con Madeleine non è stata l’unica collaborazione nel mondo del cinema. Com’è stato adattare il vostro suono e il vostro stile compositivo a un’altra forma artistica?
“Il nostro primo incarico è stato quello di mettere la nostra musica al servizio di qualcosa di più grande. Come ho detto all’inizio, c’erano attori, ballerini, scenografie e coreografie. Abbiamo sempre cercato di seguire questo spirito. Anche se non c’era una narrazione specifica da accompagnare musicalmente, nella nostra mente c’era sempre un’immagine. Inoltre, il nostro approccio compositivo ha sempre avuto una dimensione vicina alla musica da film. Abbiamo accettato con entusiasmo varie collaborazioni con il cinema, il teatro, il circo e anche progetti sociali nelle carceri”.
Il concerto del 17 marzo all’Arci Biko Milano avrà inizio alle ore 21.30. I biglietti sono disponibili su DICE, obbligatoria la Tessera ARCI (https://link.dice.fm/Bb7cbc2c7883).
di Federico Arduini
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Tag: musica, Musica italiana
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