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Salute, Cuda (Ausl Piacenza): “Ipoacusia pandemia silenziosa, abbattere lo stigma”

4 Marzo 2024

Roma, 4 mar. (Adnkronos Salute) – “Chiamiamo l’ipoacusia ‘pandemia silenziosa’, anche nelle comunità scientifiche, perché se ne parla poco”. Ma “i numeri sono davvero impressionanti e le conseguenze in ogni fascia di età davvero terribili. In particolare sono in aumento le forme di ipoacusia, un miliardo e mezzo del mondo. Si tratta davvero di un tema molto importante. E’ fondamentale averne cura, fare tanta prevenzione, che è diversa naturalmente a seconda delle fasce di età” e “abbattere lo stigma che la circonda”. Lo ha detto Domenico Cuda, direttore Otorinolaringoiatria Ausl Piacenza, intervenendo in occasione del concerto ‘Sound Sensation – Musica senza barriere’, con musicisti affetti da sordità, realizzato all’Auditorium Rai Arturo Toscanini di Torino, promosso da Med-El in partnership con la Rai in occasione della Giornata mondiale dell’udito, che si celebra il 3 marzo.

Sulla prevenzione “per gli adulti – spiega Cuda – serve prestare grande attenzione al rumore nocivo, che è una delle cause principali del deterioramento dell’udito. Attenzione poi a molti farmaci: bisogna chiedere sempre, quando viene fatta una prescrizione medica, se il farmaco utilizzato è nocivo per l’udito, anche perché vi sono molto spesso delle alternative. Ma soprattutto, alle prime avvisaglie di difficoltà uditiva, o anche di comparsa di sintomi come un acufene, è fondamentale farsi visitare, consultare un medico, andare da uno specialista”.

Tornando sull’importanza di manifestazioni come ‘Sound Sensation’ per abbattere lo “stigma” di questa condizione, il professor Cuda afferma: “Ho personalmente curato tante persone molto in vista che indossano apparecchi acustici, impianti cocleari senza nessuna remora. È molto più drammatico invece il caso contrario quando, per non correre il rischio della stigmatizzazione, ci si isola andando incontro a tutte quelle sequele di isolamento, depressione, e anche declino cognitivo nell’età avanzata. Usciamo fuori, facciamoci sentire- conclude l’esperto – nessun timore a indossare un apparecchio o a palesare la propria difficoltà uditiva”.

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