Rsv causa 15mila ricoveri l’anno, nasce Alleanza per infanzia libera dal virus
Roma, 5 mar. (Adnkronos Salute) – Ogni anno in Italia la stagione epidemica del virus respiratorio sinciziale Rsv comporta, nella sola coorte di bambini nel primo anno di vita (400.000 nati), oltre 230.000 eventi sanitari che richiedono l’attenzione medica, tra cui più di 15.000 ricoveri e circa 16 decessi ogni anno. A livello globale l’Rsv è la principale causa di assistenza medica, ambulatoriale e ospedaliera per infezione respiratoria nei bambini di età inferiore ad un anno. Oggi, grazie alla ricerca, si può contare anche in Italia sulla forma di immunoprofilassi passiva offerta dagli anticorpi monoclonali di nuova generazione la cui sicurezza ed efficacia e il cui impiego come nuovo strumento di prevenzione dell’Rsv a disposizione della sanità pubblica sono stati ampiamente riconosciuti dalla comunità scientifica. Eppure, perché questo sia possibile dalla prossima stagione 2024-2025 anche in Italia, sono necessarie delle azioni concrete e urgenti.
Azioni che una nuova Alleanza, composta da società scientifiche, associazioni di pazienti, federazioni, economisti e istituzioni, ha voluto delineare e illustrare nel Manifesto ‘Respirare per crescere – Alleati per un’infanzia libera dall’Rsv’, frutto di un lavoro multidisciplinare svolto negli scorsi mesi e sostenuto da Sanofi. Oggi, a Roma, su invito e iniziativa del senatore Ignazio Zullo, i soggetti che hanno afferito all’Alleanza hanno presentato i 5 punti del Manifesto alla stampa. Nella stagione Rsv tutt’ora in corso – è emerso dall’incontro – non mancano in Europa esempi di implementazione di successo di questa nuova strategia di immunoprofilassi passiva per tutti i neonati e bambini alla loro prima stagione Rsv. In molti Paesi europei sono stati già emanati dalle autorità sanitarie centrali dei documenti di indirizzo in tal senso. Non sono mancate, negli scorsi mesi, le prese di posizione e gli appelli da parte del mondo scientifico affinché anche in Italia si possa implementare, con gli strumenti oggi disponibili e con un indirizzo comune ed uniforme sul territorio, di fronte a un bisogno di sanità pubblica ancora insoddisfatto come l’Rsv, riducendo gli impatti per il nostro Ssn e le disparità a livello regionale.
“L’integrazione degli anticorpi monoclonali destinati all’intera coorte di bambini, strumento innovativo e indispensabile per prevenire le bronchioliti da Rsv – ha detto Zullo, membro della X Commissione del Senato – può ridurre non solo il numero di accessi nelle strutture e, quindi, il numero di infezioni medio-gravi, ma anche i costi associati ai ricoveri ospedalieri e alle terapie adottate. Per tutte queste motivazioni, mi sono reso disponibile ad elevare la questione a livello parlamentare e ad utilizzare gli strumenti legislativi messi a disposizione dei decisori politici quanto della cittadinanza, per far sì che, ben presto, l’immunizzazione passiva sia resa disponibile a tutti i nuovi nati nel nostro Paese”.
L’Alleanza, tramite le esperienze combinate di figure istituzionali, clinici, pazienti ed economisti, ha dato vita a un percorso di confronto che ha inquadrato lo scenario nella prevenzione dell’Rsv sulla scorta di evidenze clinico-epidemiologiche ed economico-sanitarie e anche di impatto sociale. In termini di impatto economico sul Servizio sanitario nazionale – è stato sottolineato durante l’incontro – la spesa associata alla gestione delle forme medicalmente assistite di Rsv, nonché alla gestione delle sue complicazioni, risulta essere pari a circa 64 milioni di euro/annui di costi diretti. Inoltre, vanno considerati i costi indiretti determinati dalla perdita di produttività per morte prematura (16 decessi correlati al Rsv), che risultano pari a circa 3 milioni di euro, nonché i costi aggiuntivi dell’attuale profilassi effettuata ai soggetti ad alto rischio (circa 13.000 bambini, 4,4% della corte di nascita), pari a circa 43 milioni di euro (nella stagione 2022/2023).
Da qui il Manifesto ‘Respirare per crescere – Alleati per un’infanzia libera dal Rsv’, con 5 azioni che è necessario implementare quanto prima per affrontare con le armi oggi disponibili quello che è un bisogno di sanità pubblica ancora insoddisfatto: 1. Informare immediatamente le Regioni e tutti gli operatori sanitari, a livello nazionale, sulla disponibilità di nuovi strumenti preventivi che permettano di proteggere tutti i bambini nel primo anno di vita; 2. Aggiornare il Calendario vaccinale ed evolverlo, con l’introduzione dell’anticorpo monoclonale, ad un Calendario nazionale di immunizzazione, in tempo per implementare in modo efficace la strategia di immunizzazione da Rsv nella stagione 2024/2025; 3. Organizzare campagne di informazione e sensibilizzazione, rivolte a genitori e operatori sanitari, sull’importanza di ridurre i rischi di un’infezione da Rsv; 4. Garantire la tutela del diritto alla salute a tutti i bambini grazie all’immunoprofilassi passiva da Rsv in modo uniforme, su tutto il territorio nazionale; 5. Assicurare l’impegno congiunto tra istituzioni nazionali e regionali, operatori sanitari e associazioni per l’implementazione di campagne di immunizzazione per la prevenzione dell’Rsv nei bambini nella stagione 2024/2025. La disponibilità di questa forma di immunizzazione andrebbe per altro a beneficio delle famiglie che devono affrontare insieme ai loro figli l’impatto dell’Rsv.
“Siamo orgogliosi di aver favorito un dialogo tanto importante tra istituzioni, associazioni dei pazienti, federazioni e rappresentanze della società civile – dichiara Mario Merlo, General Manager Sanofi Vaccini Italia – perché rappresenta un ulteriore passo avanti nell’implementazione di una strategia di immunizzazione universale dall’Rsv nel primo anno di vita dei bambini. Garantire l’equità di accesso in modo uniforme sul territorio è un aspetto fondamentale. Auspichiamo che il ministero della Salute possa dare un indirizzo comune a tutte le Regioni. Come Sanofi, il nostro impegno costante è rivolto al ricercare e sviluppare soluzioni che possano cambiare l’approccio anche alla prevenzione e rispondere a bisogni non soddisfatti di salute”.
L’Alleanza e la redazione del Manifesto ha visto la partecipazione dei senatori Ylenia Zambito e Ignazio Zullo (X Commissione del Senato); Luciano Ciocchetti, vicepresidente XII Commissione della Camera; Luigi Orfeo, presidente Società italiana di neonatologia (Sin); Giovanni Gabutti, coordinatore Gruppo di lavoro ‘Vaccini e Politiche vaccinali’ della Società italiana d’igiene, medicina preventiva e sanità pubblica (Siti); Rino Agostiniani, vicepresidente Società italiana di pediatria (Sip); Fabio Midulla, past president Società italiana di malattie respiratorie infantili (Simri); Paolo Sciattella, membro Cts Società italiana di Hta; Antonio D’Avino, presidente Federazione italiana medici pediatri (Fimp); Pietro Scanzano, direttore sanitario Istituto Inmi Lazzaro Spallanzani Roma e delegato Federsanità; Valeria Fava, responsabile politiche sanitarie Cittadinanzattiva; Mario Picozza, presidente FederAsma; Adriano Bordignon, presidente Forum Associazioni familiari; Martina Bruscagnin, presidente Vivere onlus.
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