Abruzzo: Ist. Cattaneo, ‘campo largo ancora in salita, fuoriuscite M5S e elettori ‘terzo polo”
Roma, 12 mar. (Adnkronos) – “L’area elettorale del centrodestra si consolida, grazie ad un astensionismo relativamente basso tra i suoi elettori del 2022 e a piccoli apporti aggiuntivi che vengono per lo più dall’astensione o dal cosiddetto Terzo polo. Segno che, in questa parte dell’elettorato, la fiducia nel governo guidato da Giorgia Meloni rimane stabile. Il cosiddetto campo largo (il centrosinistra tradizionale allargato al Movimento 5 Stelle), tanto nella geometria sarda (Pd, M5S, altri minori da un lato; Az, Iv, +Europa dall’altro), tanto in quella abruzzese (tutti insieme), soffre di fuoriuscite più consistenti verso l’astensione o di flussi diretti verso la coalizione avversaria”. E’ quanto si legge in un’analisi delle elezioni regionali in Abruzzo dell’Istituto Cattaneo dal titolo ‘Campo largo ancora in salita’.
“L’elettorato” del campo largo, si argomenta, “è attraversato da varie linee di frattura al suo interno: da una reciproca ostilità deliberatamente coltivata dai leader verso partiti oggi potenziali alleati, da una diversità di posizioni su vari temi (di politica interna ed internazionali) più profonda rispetto all’elettorato di centrodestra”. E “le due componenti più volatili di questa area elettorale” sono quella degli elettori M5S e quella dell’area del Terzo Polo. “Nel primo caso, prevale, come del resto già in passato, la tendenza ad astenersi in occasione di elezioni locali. Nel secondo, la tendenza a ricollocarsi o a tornare verso il centrodestra” specie se c’è l’alleanza con i 5 Stelle.
Mentre nel campo del centrodestra “gli equilibri abbastanza stabili. Forza Italia, lungi dallo scomparire, si giova della stabilità del quadro governativo e si riafferma come forza moderata all’interno della maggioranza, in un rapporto proficuo con la presidente del consiglio. La Lega, viceversa, vede ridotta la sua ambizione nazionale, sia per la minore attrattiva del leader, sia per la progressiva fuoriuscita del ceto politico che, soprattutto al Sud e al Centro e che ora tende a defluire verso partiti che offrono maggiori opportunità di rielezione. Fdi si conferma baricentro della macro-area, in Abruzzo meglio che in Sardegna”. Infine, si conferma una distinzione tra l’area interna e quella costiera in Abruzzo ma “mentre nel 2019 questo portava ad un ribaltamento degli equilibri elettorali, nel 2024, pur permanendo differenze simili, il centrodestra prevale ovunque”.
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