**Russia: Milano ricorda Navalny a 40 giorni da morte, ‘con lui presidente no guerre’**
Milano, 26 mar. (Adnkronos) – “Sono passati 40 giorni da quando Alexei non c’è più, ma il ricordo e il dolore sono uguali al primo giorno. Anche se non lo conoscevo di persona, il dolore è ancora forte anche perché non sappiamo esattamente come è morto e forse non lo sapremo mai”. Così, all’Adnkronos, Marina Davydova, russa trapiantata da anni a Milano, che oggi, con l’associazione Annaviva, ha organizzato un incontro ai giardini Anna Politkovskaja di Milano per ricordare il dissidente russo Alexei Navalny a 40 giorni dalla sua morte.
Sotto alla targa che ricorda Anna Politkovskaja, nei giardini di Porta Nuova, sono state apposte immagini e pensieri dedicati a Navalny; alcune persone sono intervenute per portare il loro omaggio al dissidente e hanno deposto dei fiori; quindi sono state disposte delle piccole candele a fare quadrato intorno all’immagine più grande che ritrae il dissidente: “Voglio ringraziare di cuore le persone che sono intervenute questa sera nonostante la pioggia -dice Davydova-; so che ce ne sono altre che per via di impegni o altro non sono potute venire, ma che portano comunque nel cuore il ricordo di Navalny. Chiunque lo ricordi a modo suo, anche se è a casa, per me va benissimo”.
Riguardo ciò che sta succedendo in Russia, riflette, “noi siamo molto preoccupati; le cose stanno precipitando con una velocità incredibile”. Del resto, “tanti russi, in questo momento, si chiedono che come sarebbero andate le cose se ci fosse Navalny come presidente; probabilmente non ci sarebbe la guerra e non sarebbero avvenuti i fatti della scorsa settimana. Quello che è successo a Mosca è una cosa terribile, che non doveva accadere. Quando delle persone muoiono, non si possono fare differenze. La vita in questo momento è talmente imprevedibile che nessuno sa se siamo al sicuro o no. E non sto parlando solo della Russia. Ogni giorno ci porta delle notizie orribili. Noi, però, continuiamo a sperare in qualcosa di buono. La speranza rimane. Per fortuna”.
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