**Migranti: Meloni, ‘rischiato consenso ma vedo risultati, parte magistratura rema contro’**
Roma, 27 mar. (Adnkronos) – “Quando lo scorso anno gli sbarchi aumentavano, diciamo così, in modo considerevole, io ho detto preferivo a risultati immediati ma effimeri risultati strutturali, anche se nel breve termine avrei dovuto pagare un prezzo, perché quei risultati arrivassero anche in termini magari di consenso. Però poi quei risultati piano piano arrivano: rispetto allo stesso periodo dello scorso anno gli sbarchi diminuiscono del 60%, particolarmente dalla Tunisia, il che dimostra che la strategia che l’Italia ha portato in Europa e sulla quale ha convinto l’Europa nonostante l’opposizione della sinistra italiana e in alcuni casi anche Europea, sta dando i suoi frutti”. Lo rivendica la presidente del Consiglio Giorgia Meloni, ospite del programma ‘Fuori dal coro’ in onda stasera su Rete 4, rispetto alle accuse mosse da Vladimir Putin a Ucraina e Occidente
“La rotta, per esempio, dalla Turchia è totalmente stata azzerata. Ora, vuol dire che abbiamo risolto il problema? No. Vuol dire che il lavoro che stiamo facendo intanto in Europa, nella quale il dibattito passa da ‘ridistribuiamo gli immigrati che arrivano illegalmente da noi’ a ‘fermiamoli’ mi pare un cambio di rotta non secondario. L’Italia – afferma ancora Meloni – è stata protagonista di una serie di iniziative innovative sulle quali piano piano abbiamo portato dietro anche gli altri paesi europei: il memorandum con la Tunisia, il memorandum con l’Egitto, l’accordo con l’Albania che si sta tentando di smontare da parte di chi non la pensa come noi in tutti i modi. Per cui ci sono delle cose molto importanti che stanno accadendo e sulle quali noi facciamo scuola”.
Per la premier, inoltre, “bisogna anche fare i conti con la realtà perché c’è anche un sacco di gente, e lo voglio dire con chiarezza, che non lavora esattamente a favore. Perché quando noi abbiamo fatto il decreto Cutro e abbiamo modificato la normativa in maniera tale che una persona che non avesse diritto a stare qui potesse essere espulsa e rimpatriata in 30 giorni, lei sa meglio di me quello che è successo. Sulla norma si è mobilitata una certa magistratura politicizzata, che ha cominciato a non applicarla, la questione è finita la Cassazione, la Cassazione l’ha inviata alla Corte europea di giustizia e chiaramente questo ti fa perdere un sacco di tempo”.
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