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Ue: Mattarella, ‘riforme incisive e coraggiose per non essere spettatori’

22 Aprile 2024

Lubiana 22 apr. (Adnkronos) – Dopo le elezioni europee “sarà compito delle istituzioni europee e dei Governi adoperarsi perchè l’Unione sia protagonista nella vita internazionale, recandole il suo contributo che è essenzialmente di volontà di pace, di collaborazione e di stabilità. Non possiamo rimanere in una condizione in cui l’Europa e tutti i suoi Stati membri, di conseguenza, sono in realtà sovente spettatori di quanto avviene nella comunità internazionale, anche di fronte ad eventi di cui talvolta subiscono le conseguenze. Questo richiede il coraggio di riforme incisive e coraggiose che sono rimesse al prossimo periodo, dopo le elezioni del Parlamento europeo”. Lo ha affermato il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, intervenendo a Lubiana ad un incontro con i Presidenti di Slovenia, Austria, Croazia ed Ungheria per il ventesimo anniversario dell’adesione della Slovenia all’Unione europea.

Secondo il Capo dello Stato sono tre le riforme “indispensabili”, partendo dal “processo decisionale dell’Unione europea: nel mondo di oggi sempre più i problemi nascono velocemente e richiedono risposte tempestive e chi le fornisce prima orienta la soluzione ai problemi del mondo. L’Unione europea non è in questa condizione e deve avere un processo decisionale che le consenta di assumere decisioni efficaci tempestivamente, perchè i problemi non aspettano, li risolvono altri altrimenti e l’Unione rimane spettatrice, con i suo Stati membri, delle soluzioni recate da altri”.

Mattarella ha quindi ribadito la necessità della difesa comune dell’Unione, “che 25 anni fa ad Helsinky sembrava a portata di mano. Non è più rinviabile dopo l’aggressione della Russia all’Ucraina. Non è un’alternativa alla Nato, è il rafforzamento del pilastro europeo dell’Alleanza, che oggi spende somme ingenti con ridotte capacità operative di difesa. Mettendole insieme con la difesa comune renderebbero enormemente di più quanto a capacità”. Infine “va completato il sistema finanziario dell’Unione, oggi è monco. Un sistema finanziario non completo non può reggere a lungo, crolla, si dissolve, travolgendo anche l’economia dei Paesi membri”.

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