app-menu Social mobile

Skip to main content
Scarica e leggi gratis su app

Ospedale del futuro, l’esperto: “Flessibile, digitale, nel verde e senza reparti”

16 Maggio 2024

Roma, 16 mag. (Adnkronos Salute) – “L’ospedale del futuro dovrà essere flessibile, modulare – anche perché, ci ha insegnato il Covid, ci può essere necessaria una riconfigurazione rapida dei posti letto – molto digitale, con intelligenza artificiale, senza reparti, con pochi professionisti” supportati al meglio, “in modo che il lavoro che adesso viene fatto da tanti in futuro venga fatto da pochi, e accogliente”, con “tanto verde”. Lo ha detto Giovanni Guizzetti, ingegnere clinico e direttore sociosanitario Asst Ovest Milanese, intervenendo questa mattina alla sessione dedicata all’ospedale del futuro, durante il Convegno nazionale dell’Associazione italiana ingegneri clinici (Aiic), a Roma fino al 18 maggio.

“Per capire quale possa essere il futuro dell’ospedale – continua Guizzetti – dobbiamo capire qual sarà il futuro di tutte le assistenze sanitarie del cittadino e, quindi, anche come si arriverà alla trasformazione della sanità domiciliare e la sanità territoriale. L’ospedale del futuro dovrebbe essere un ospedale in cui, ad esempio, il paziente cronico non accede, se non in casi rarissimi”. Tra le novità più importanti, spicca il fatto che non ci sarà una differenziazione fra un reparto e l’altro, ma in base all’intensità di cura. E servirà più contatto con la natura, quindi aree verdi, perché “questo, è dimostrato ampiamente, contribuisce anche al maggior benessere del paziente”. Nell’ospedale del futuro “ci saranno molte camere singole”, almeno la metà dei posti letto, “non solo per un maggiore comfort del paziente – precisa Guizzetti – ma anche perché questo permette di controllare meglio le infezioni ospedaliere. Soprattutto sarà un ospedale molto digitale, in cui le applicazioni di intelligenza artificiale senz’altro supporteranno tutto il processo di diagnosi e cura. Si è citato addirittura un ospedale senza posti letto, perché l’ospedale diventa il concentratore della sanità domiciliare, di pazienti che sono monitorati a casa loro e gestiti centralmente da una struttura in cui, professionisti multidisciplinari, gestiscono il paziente che si trova, invece, a domicilio”.

La trasformazione “in realtà è già in corso – avvisa l’esperto – Non ce ne stiamo accorgendo, ma nel mondo ci sono già degli esempi. In Italia abbiamo tanti, troppi ospedali piccoli, che costano molti soldi di gestione e non permettono agli ospedali più avanzati di poter essere adeguatamente supportati. Certo, resta la necessità di avere una prossimità dell’ospedale, ma se consideriamo” l’evoluzione tecnologica e l’aumento “dei trasporti con mezzi a guida autonoma”, è facile intuire che “anche l’accesso al luogo di cura, anche in modo autonomo”, sarà una realtà.

La Ragione è anche su WhatsApp. Entra nel nostro canale per non perderti nulla!

Leggi anche

Sanità: nel 2024 oltre 463mila italiani in povertà sanitaria (+8,4%), 1 su 5 minore

27 Novembre 2024
Milano, 27 nov. (Adnkronos Salute) – Sempre più persone in Italia sono in povertà sanitaria e in …

Sanità: Svimez, al Sud poca prevenzione e alta mobilità

27 Novembre 2024
Roma, 27 nov. (Adnkronos Salute) – Nel biennio 2022-2023, 7 donne italiane su 10 di 50-69 anni ha…

Tumori: ok Ue a tislelizumab in prima linea in cancro gastrico ed esofageo

27 Novembre 2024
Roma, 27 nov. (Adnkronos Salute) – La Commissione europea ha approvato tislelizumab in combinazio…

Aids, esperti: “Trattamenti long acting contro Hiv una svolta per gestione malattia”

27 Novembre 2024
Roma, 27 nov. (Adnkronos Salute) – “Le terapie long acting rappresentano una grossa svolta su tan…

LEGGI GRATIS La Ragione

GUARDA i nostri video

ASCOLTA i nostri podcast

REGISTRATI / ACCEDI