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La bella domenica italiana

Il trionfo di Charles Leclerc e della Ferrari a Montecarlo, la Ducati in MotoGP con Pecco Bagnania: una domenica di sport e successi, tutta italiana

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Il trionfo di Charles Leclerc e della Ferrari a Montecarlo, la Ducati in MotoGP con Pecco Bagnania: una domenica di sport e successi, tutta italiana

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La bella domenica italiana

Il trionfo di Charles Leclerc e della Ferrari a Montecarlo, la Ducati in MotoGP con Pecco Bagnania: una domenica di sport e successi, tutta italiana

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Il trionfo di Charles Leclerc e della Ferrari a Montecarlo, la Ducati in MotoGP con Pecco Bagnania: una domenica di sport e successi, tutta italiana

Una gara (apparentemente) di una noia clamorosa nasconde non solo la gioia immensa di un campione predestinato, ma forse la promessa di un campionato mondiale imprevedibile in Formula 1.


Non si può che essere felicissimi per il trionfo di Charles Leclerc e della Ferrari a Montecarlo, in modo particolare per questo ragazzo chiamato da quando si è affacciato in Formula 1 a ricoprire lo scomodissimo ruolo dell’uomo prescelto per riportare la Ferrari al titolo mondiale. Roba da schiacciare chiunque sotto il peso immane delle attese e del pronostico. A Montecarlo, in modo specifico, più volte Leclerc è sembrato dover pagare dazio, subendo un cumulo impressionante di colpi di sfortuna che gli avevano negato sempre la vittoria sulle strade di casa.

Dicevamo in apertura della noia, quella provata da tanti telespettatori cui non si può imputare di non riuscire a comprendere – se non superficialmente – l’inumana, impressionante concentrazione necessaria a guidare in quelle viuzze, a quelle velocità e con un avversario letteralmente incollato ai tubi di scarico per 78 giri. Una follia totale, che non varrà magari l’emozione violenta del super sorpasso e delle grandi sportellate, ma che sarebbe delittuoso non sottolineare almeno tre volte.

Leclerc finalmente ha vinto e questo conta, come avrebbe meritato in tante altre occasioni e non solo a Montecarlo
. Nella stessa domenica, non è stato mai inquadrato Verstappen, obbligato dalle caratteristiche di un Gran Premio anacronistico (ma che tutti vogliono sempre vincere, ci sarà pure un motivo…) a una gara totalmente anonima. Con Leclerc a 31 punti dal campione del mondo e una Red Bull che palesemente non più sola sulla scena è obbligatorio almeno provare a sognare. Verstappen tornerà presto a imporre la sua legge, ma ieri è successo qualcosa di molto importante in Formula 1.

Come in MotoGP, dove un’altra creatura ingegneristica italiana – la Ducati – ha confermato che quest’anno non ce n’è per nessuno. Non sappiamo quale pilota potrà vincere il mondiale, ma sulla moto siamo autorizzati ad avere qualche sospetto… E siamo felicissimi per Pecco Bagnaia, un campione straordinariamente umile e “normale“, capace di prendersi ogni responsabilità per la caduta nella gara sprint di sabato e neppure 24 ore dopo di dare la paga a tutti.

Un ragazzo a cui tutti vogliamo bene, ma che meriterebbe di essere ancora più considerato, perché non avrà la personalità mostruosa di altri fenomeni delle due ruote, ma tutta l’Italia gli deve molto per quello che sta facendo per il nostro Paese in giro per il mondo.
Che bella domenica!

di Fulvio Giuliani

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