Europei di stelle, addii, dubbi e mondi che cambiano
Si parte con l’omaggio a Franz Beckenbauer nella prima edizione degli Europei ospitati dalla Germania unita
Europei di stelle, addii, dubbi e mondi che cambiano
Si parte con l’omaggio a Franz Beckenbauer nella prima edizione degli Europei ospitati dalla Germania unita
Europei di stelle, addii, dubbi e mondi che cambiano
Si parte con l’omaggio a Franz Beckenbauer nella prima edizione degli Europei ospitati dalla Germania unita
Si parte con l’omaggio a Franz Beckenbauer nella prima edizione degli Europei ospitati dalla Germania unita
Si parte con l’omaggio a Franz Beckenbauer nella prima edizione degli Europei ospitati dalla Germania unita (l’ultima, 36 anni fa), ma alle prese con una situazione politica incendiaria determinata dal voto alle Europee e con una buona fetta della popolazione tedesca che vorrebbe una nazionale “più tedesca” e meno multietnica. E’ lo scenario con cui questa sera gli Europei fanno il loro esordio, con 200 mila scozzesi a sostenere la Scozia contro i padroni di casa (match inaugurale alle 21). Secondo l’Uefa, sarà il torneo più “sostenibile” che il calcio abbia mai organizzato, per quanto riguarda la tutela ambientale e del rispetto dei diritti umani: dopo le scene a cui si è assistito ai Mondiali in Qatar, tra operai morti di fatica al sole, pagati poco e male, è il minimo sindacale. Torna anche l’edizione organizzata da un solo paese, dopo quella itinerante del 2021, prima di quella in tandem di Gran Bretagna e Irlanda (2028), poi Italia e Turchia (2032).
E’ anche l’ultimo ballo di alcuni fenomeni del calcio europeo. Sicuramente lo è per Toni Kroos, formidabile centrocampista tedesco del Real Madrid, che si ritirerà alla fine della competizione, a 34 anni. Poi lo sarà per Cristiano Ronaldo a 39 anni, che è quasi l’età di un altro totem come Luka Modric, poi Thomas Muller (37 anni) e Manuel Neuer (38 anni).
Il ricambio c’è, sia nella nazionale tedesca che nelle altre nazionali, ci sono potenziali stelle (Bellingham, Wirtz, Foden) alle spalle della stella della competizione che è Kylian Mbappè, neo attaccante del Real che però – per il veto del club spagnolo – invece non ci sarà alle Olimpiadi francesi.
Il pacchetto delle favorite vede la Francia di Mbappè e i tedeschi ovviamente davanti a tutti, sebbene la rosa più forte forse è quella inglese, ritenuta la favorita dai bookmakers. Ma restano pur sempre gli inglesi, incapaci di vincere una competizione tra Europei e Mondiali dal 1966, quindi c’è spazio anche per i sogni della Spagna,del Portogallo di Ronaldo. Sull’Italia, esprimersi è complicato, non solo perché si è di parte. La nazionale di Spalletti si presenta con diverse incognite, ha bisogno di un centravanti (Scamacca?) che faccia gol, di un’ossatura solida, che è sempre stata la caratteristica delle nazionale azzurre vincenti del passato. In ogni caso, si è campioni in carica. E con gli azzurri, specie nella fase finale degli Europei, nessuno vorrebbe averci a che fare. Inoltre, c’è quel carico emotivo che il calcio italiano forse ha smarrito ma che gli arriva da due settimane meravigliose, tra le prodezze di Sinner, della nazionale di atletica agli Europei di Roma all’oro nel nuoto in mare di Gregorio Paltrinieri agli Europei di Belgrado. Serve quell’impegno, quella luce negli occhi, poi vada come deve andare.
di Nicola Sellitti
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