Balneari: Federbalneari scrive a Draghi, ‘mappatura non tiene conto di laghi e fiumi’
Roma, 14 feb. (Labitalia) – Venticinquemila km di coste invece di settemilacinquecento, oltre centocinquantamila concessioni invece di trentamila. Il Governo ha esteso la riforma delle concessioni balneari anche a laghi e fiumi (legge 13 ottobre 2020, n. 126) ma nella mappatura dell’esistente non ha tenuto conto dei (grandi) numeri che riguardano queste realtà e che modificano drasticamente la prospettiva di tutta l’impalcatura regolatoria. La denuncia arriva da Federbalneari Italia che ha avviato un’attività di mappatura con il proprio centro studi per supplire a questa grave lacuna.
Federbalneari indirizza una nota, a firma del presidente Marco Maurelli, al presidente del Consiglio dei Ministri Mario Draghi per informarlo di questo aspetto sin qui trascurato dal Governo, che nelle more della norma deve procedere alla mappatura della costa, del mare, dei laghi e dei fiumi.
“Non si comprende – argomenta Maurelli – come sia possibile inserire una realtà vasta e complessa come quella che riguarda fiumi e laghi all’interno del processo di riforma e dimenticarsi completamente di considerare i numeri che porta con sé. Sono cifre enormi, che triplicano e più i km e moltiplicano il conteggio totale delle concessioni da prendere in considerazione nell’analisi quantitativa che è stata posta dal Governo a fondamento della riforma stessa. Questa assurda lacuna – continua Maurelli – apre scenari importanti e compatibili con il negoziato in Commissione UE sulla revisione giuridica del settore, con impatti sulla imminente riforma del settore piuttosto significativi”.
Federbalneari Italia auspica che questo percorso sia corretto e recepito subito dal Governo Draghi per dare certezze e fornire quel quadro regolatorio che manca alle imprese del mare, dei laghi e dei fiumi italiani, che meritano il superamento dell’incertezza, condizione indispensabile per avere la stabilità economica e l’opportunità di continuare a competere con il resto dei Paesi UE nel comparto turismo.
“Anche le Regioni – prosegue Maurelli –hanno ben compreso la portata della situazione e, come hanno ribadito con una nota formale, restano in attesa della proposta di riforma e di tutela, nel solco della sostenibilità ambientale, delle concessionarie, che il Governo deve varare di concerto con tutti i soggetti coinvolti, comprese le Associazioni di categoria e le PMI che promuovono il turismo sulle coste italiane.
Ora ci aspettiamo – conclude Maurelli – che tali riflessioni sul demanio marittimo, lacuale e fluviale, poste nel corso della riunione del tavolo tecnico all’attenzione del Ministro Garavaglia, vengano valutate con attenzione dal premier e il Governo dimostri un impegno concreto per la tutela del modello turistico italiano, così esclusivo in UE, invitando tutte le Istituzioni europee ed italiane a fare altrettanto. In gioco c’è la sopravvivenza stessa del comparto”.
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