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Kasta

Il nuovo album dei Kasta, in esilio da quando si schierarono contro l’aggressione di Putin in Ucraina

Il nuovo album dei Kasta è appena uscito ma già tantissimi giovani in Russia lo ascoltano e ne parlano con gli amici

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Il nuovo album dei Kasta, in esilio da quando si schierarono contro l’aggressione di Putin in Ucraina

Il nuovo album dei Kasta è appena uscito ma già tantissimi giovani in Russia lo ascoltano e ne parlano con gli amici

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Il nuovo album dei Kasta, in esilio da quando si schierarono contro l’aggressione di Putin in Ucraina

Il nuovo album dei Kasta è appena uscito ma già tantissimi giovani in Russia lo ascoltano e ne parlano con gli amici

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Il nuovo album dei Kasta è appena uscito ma già tantissimi giovani in Russia lo ascoltano e ne parlano con gli amici

Mosca – Il loro nuovo album è appena uscito ma già tantissimi giovani in Russia lo ascoltano, ne conoscono a memoria i testi, ne parlano con gli amici. Si tratta del disco dei “Kasta”, band celeberrima dell’hip-hop moscovita in esilio dal 2022, da quando si schierò senza se e senza ma contro l’aggressione di Putin in Ucraina.

Questo nuovo lavoro, come già nel 2022 l’album solista del leader della band Vladi, è dedicato alla guerra e alle esperienze delle persone che si oppongono all’invasione russa dell’Ucraina. I musicisti parlano dell’emigrazione forzata, dei contatti con gli amici e i parenti rimasti e dell’atteggiamento nei confronti delle attuali autorità russe.

E se nel 2022 a spopolare era stata la melanconica ballata sull’inizio dell’invasione intitolata “Fine settembre”, ora è il pezzo “Amicizia, il gasdotto del sangue” a essere virale con il suo testo tagliente e diretto contro il capo Cremlino e l’imperialismo.

“I vecchi hanno imparato il potere/ ci hanno preso gusto
I vecchi ci vivono bene/ hanno prolungato il loro corso.
I vecchi hanno paura di cadere/ e dicono ‘Per la Russia’.
Voi nipoti dovete dare la vita per noi/ non abbiate paura.
Vogliono ritrovare la loro giovinezza /Hanno nel cervello l’Unione, l’atomo, il KGB
Amico, non ascoltarli tutti/ non sono niente per te.
Amico, non ascoltarlo/ parla a vanvera.
I vecchi ti mandano alla morte/ ecco tutto.
Incantesimi e stronzate/ non ascoltarli,
Hai una vita, progetti/ obiettivi, un orizzonte
Per uccidere e morire /ti mandano oltre il confine.
Devi farlo/ sei governato da un vecchio fantasma.
Ma la vita è un dono/ quindi si sbaglia,
chi ti chiede di pagare un debito/ che non hai mai avuto”.

Le loro canzoni sono vietate in Russia (e da qualche tempo “Youtube” è irraggiungibile) ma attraverso “Telegram” è possibile scaricare e ascoltare l’album.

Ecco cosa dicono i membri dei “Kasta” del loro nuovo lavoro: “Forse le persone ingannate dal regime, avvelenate dal maschilismo, si sveglieranno un giorno e si cospargeranno il capo di cenere, si pentiranno ed espieranno le sofferenze e le rovine. Oppure si rinchiuderanno in sé stesse e cercheranno di convincersi della loro rettitudine fino a farsi fischiare le orecchie. Non sappiamo quale tipo di isteria attenda la Russia. O forse non succederà nulla: andranno nei caffè e alle mostre. Per quanto ci riguarda il cambiamento in meglio, se mai è possibile, lo associamo a quei russi che pazientemente conservano la loro linea di dissenso e aspettano”.

Il gruppo è stato costretto a un arrivederci alla patria e sa che potrebbe essere un lungo arrivederci, ma continua ad andare in tour nelle grandi città d’Europa in Centroasia e non solo dove la multigenerazionale diaspora russa è presente e a far divertire e pensare.

“Noi, ‘Kasta’ – sostiene Vladi il frontman del gruppo – interpretiamo ciò che vediamo, ciò che pensiamo. Per questa semplice opportunità abbiamo dovuto lasciare il Paese. Vediamo che siamo ascoltati anche in Ucraina e questo è meraviglioso!”

di Yurii Colombo

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