Settant’anni fa il primo Libro dei Guinness
È il libro più venduto dopo la Bibbia e il Corano: è la raccolta dei “Guinness World Records” arrivata alla sua 70esima edizione
Settant’anni fa il primo Libro dei Guinness
È il libro più venduto dopo la Bibbia e il Corano: è la raccolta dei “Guinness World Records” arrivata alla sua 70esima edizione
Settant’anni fa il primo Libro dei Guinness
È il libro più venduto dopo la Bibbia e il Corano: è la raccolta dei “Guinness World Records” arrivata alla sua 70esima edizione
È il libro più venduto dopo la Bibbia e il Corano: è la raccolta dei “Guinness World Records” arrivata alla sua 70esima edizione
Il libro più rubato nelle biblioteche e nelle scuole, con oltre 100 milioni di copie. E anche il più venduto dopo la Bibbia e il Corano. Record che rendono il “Guinness World Records” ancora più curioso di quanto già non sia. Arrivato quest’anno alla sua 70esima edizione, la celebre raccolta di primati – appena uscita nelle librerie con l’edizione dedicata al 2025 – andrebbe letta almeno una volta nella vita. Non è solo un elenco di bizzarrie relative all’uomo e alla natura, ma anche un racconto di come si siano evoluti i costumi e le mode nel corso degli anni. Si potrebbe dire che il libro dei Guinness abbia quasi un valore storico, dove il comune denominatore è l’assurdo.
Il libro dei primati (com’è stato chiamato per anni in Italia) nasce da un’idea di sir Hugh Beaver, amministratore delegato del famoso marchio di birra Guinness di Dublino, che per ‘intrattenere’ gli avventori nei pub durante le loro bevute pensò di raccogliere una serie di curiosità in un unico volume. Affidò la prima stesura ai fratelli McWhirter, entrambi detentori di record nell’atletica leggera. La raccolta uscì il 27 agosto 1955 e sin da subito si rivelò un successo travolgente.
Ogni anno sono oltre 30mila le candidature che giungono a Londra, dove si trova la sede centrale, con la richiesta di battere nuovi record, alcuni dei quali si sono adeguati ai tempi. Per cui anche lo streamer di videogame più anziano di YouTube (un signore di 88 anni con quasi 300mila iscritti) ha diritto ad avere una propria menzione. Altri invece sono grandi classici intramontabili che, anche loro, col passare degli anni hanno subìto inevitabili stravolgimenti. È il caso del cubo di Rubik: il record del risolutore più veloce è stato battuto in 36 occasioni, da quando il più bravo impiegava più di un minuto all’attuale primatista che ha bisogno invece di appena 3 secondi.
«Una giovane coppia inglese ha costruito lo spazzolino elettrico più grande del mondo. Perché lo ha fatto? Direi piuttosto: perché non dovrebbe farlo?» ci racconta divertito Marco Frigatti, uno dei selezionatissimi giudici italiani designati all’accertamento dei guiness, divenuto anche un volto televisivo da quando il libro è stato declinato in un programma condotto in Italia da Gerry Scotti. «Un altro record che abbiamo registrato nell’edizione di quest’anno è quello di Olga dell’Uzbekistan o meglio del suo cane, che si è fatto notare per la capacità di appendere il più alto numero di calzini sul filo del bucato nel minor tempo possibile».
Un’altra curiosità presente nel libro riguarda un italiano, il milanese Silvio Sabba, classe 1976, detentore di più record al mondo (175): nessuno è mai riuscito a tenere in mano tante palline da golf come fa lui (27) né a impilare in 30 secondi tante bottiglie di vetro (fino a raggiungere un’altezza di 190 centimetri) o a costruire nello stesso tempo con una mano una torre di mattoncini Lego incrociati. «C’è molta strategia e altrettanta preparazione, ma tutti possono trovare dei primati da battere. A mio figlio ho insegnato a saltare la corda e può già fregiarsi di una ventina di record. Mai però credere di essere troppo forti: pensavo di essere imbattibile sulla balance board, su cui sono riuscito a stare in equilibrio per 2 ore e 46 minuti, fino a quando è arrivato un australiano che ci è rimasto per 8 ore» sorride Sabba.
Altro record made in Italy è quello del più numeroso raduno di centenari al mondo, che si è tenuto a Padova il 4 maggio 2024 quando 70 persone che avevano già spento le 100 candeline si sono ritrovate tutte assieme in un unico luogo. Cospicuo il numero di pagine dedicate ai giovanissimi. Quest’anno il “Guinness World Records” si è arricchito per la prima volta di una sezione che parla direttamente ai bambini e dei primati collezionati da altri ragazzini come loro. E c’è anche un capitolo dedicato agli influencer e ai videogiochi.
Il trucco di questo libro sta proprio in questo: aver capito come adeguarsi ai tempi che cambiano senza snaturarsi.
di Ilaria Cuzzolin
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