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Automotive: Uiltec, 25 ottobre sciopero addetti componentistica non metalmeccanica filiera

15 Ottobre 2024

Milano, 15 ott. (Labitalia) – “L’industria è il cuore dello sviluppo e della crescita del Paese. Saremo in piazza a Roma il prossimo 25 ottobre per sostenere le ragioni delle lavoratrici e dei lavoratori della componentistica non metalmeccanica legata alla filiera industriale dell’automotive. Per l’intero giorno gli addetti del settore, che lavorano in gran parte per il gruppo Stellantis, incroceranno le braccia per chiedere una politica industriale basata su scelte precise e risorse certe, insieme ad investimenti da parte delle aziende interessate”. Lo ha detto Daniela Piras, segretaria generale della Uiltec, oggi a Milano, a conclusione dei lavori del Consiglio generale della Uiltec della Lombardia.

“Sono circa 45mila gli occupati del settore della componentistica impegnati nel comparto automobilistico- ha specificato Piras- Secondo le nostre indagini la transizione verso l’elettrico può bruciare entro il 2030 ben 7 miliardi di euro, con un calo della produzione del 10 per cento rispetto ai livelli attuali. Stiamo parlando di una filiera che vale 55 miliardi di euro ed impiega complessivamente in ambito nazionale circa 170mila addetti”.

Rispetto alla situazione riscontrata in Lombardia, la leader della Uiltec ha espresso preoccupazione: “La recessione registrata in Germania- ha ribadito Piras- rischia di avere conseguenze assai impattanti su tutto il mondo produttivo lombardo. Le difficoltà si avvertono soprattutto nei settori dell’automotive, del manifatturiero, della moda e del tessile, del chimico e del farmaceutico. Oggi il governo approverà in Consiglio dei ministri il Documento programmatico di Bilancio che sarà inviato alla Commissione europea a Bruxelles. La Legge di Bilancio approderà in Parlamento il 21 ottobre. Abbiamo chiesto all’esecutivo, tra le tante cose, anche quella di creare le condizioni per l’attuazione di una seria politica industriale, partendo dalla riduzione della dipendenza energetica del Paese dall’estero. Riscontriamo tuttora spazi ristretti in tal senso. La Lombardia può e deve riuscire, con pragmatismo e realismo, a realizzare una politica di ripresa industriale, ripartendo per esempio proprio dal ‘network” del settore chimico-farmaceutico, che si muova dal territorio ed arrivi al cuore dell’Europa. In questa regione ed in tutto il Paese non possiamo morire di deindustrializzazione, ma occorre investire sulla prospettiva industriale ed occupazionale”, ha concluso.

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