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Formazione: presentato l’Osservatorio Stem Deloitte, focus su gender gap

30 Ottobre 2024

Roma, 30 ott. (Adnkronos) – Presentata oggi a Roma la terza edizione dell’Osservatorio Stem 2024 – Empowering the multiple transitions through Stem skills realizzato da Deloitte. L’obiettivo, spiega il presidente della Fondazione Deloitte Guido Borsani, “è quello di indagare il fenomeno delle materie Stem partendo da un dato fattuale: la carenza di profili Stem”, ovvero di studenti e lavoratori con una formazione universitaria scientifico-tecnologica, come ingegneria, scienze o tecnologie delle telecomunicazioni. “Sin dalla prima edizione del rapporto – sottolinea Borsani – abbiamo voluto porre l’accento sulla questione del gender gap: è una grande mancanza, che spinge le ragazze a scegliere questo percorso in maniera veramente molto ridotta”. Quest’anno il titolo dell’Osservatorio include il tema delle transizioni, soprattutto energetica e digitale, “perché da più parti è emerso come il contributo delle materie Stem sia, e sarà in futuro, fondamentale per affrontare queste sfide – conclude il presidente della Fondazione Deloitte – non soltanto dal lato delle imprese, ma anche dal lato delle istituzioni e dal lato dell’impatto che l’intera società e i sistemi Paese coinvolti potranno avere e potranno beneficiare della maggior rapporto di competenze esterne”.

All’evento anche Simona Renata Baldassarre, Assessore Cultura, Pari Opportunità, Politiche giovanili e della Famiglia, Servizio civile della Regione Lazio, secondo cui bisogna “tenere alta l’attenzione sul fatto che i giovani, e soprattutto le giovani donne, debbano intraprendere dei percorsi tecnico scientifici come quelli Stem”. Sul tema, il governo questa attenzione “sulla formazione Stem per gli studenti l’ha dimostrata, per esempio, con il liceo del Made in Italy che porta questa formazione tecnico scientifica unita all’impresa. Come Regione – spiega Baldassarre – sosteniamo con borse di studio le giovani studentesse che si impegnino negli studi Stem. Ma ciò che conta è la cultura: combattere cioè anche i pregiudizi di genere, fare in modo che i nostri ragazzi e le nostre ragazze capiscano che è possibile anche in ambito Stem raggiungere importanti obiettivi. Pensiamo per esempio a Marie Curie, la prima donna premio Nobel chimico, fisico e matematico, o a l’astronauta Samantha Cristoforetti, che ha raggiunto traguardi spaziali. Ecco – conclude – dobbiamo insegnare ai nostri giovani che possono raggiungere traguardi importanti e grandi soddisfazioni e dare risultati per il nostro Paese, al contempo aiutandolo, seguendo percorsi Stem”.

Per Simona Tironi, Assessore Istruzione, Formazione, Lavoro della Regione Lombardia, “l’Osservatorio Deloitte mette in luce dati che nessuno può ignorare: siamo fanalino di coda europeo sulla formazione Stem, con percentuali che dovrebbero farci riflettere. Questo divario fra Italia e gli altri Paesi Ue è molto preoccupante, soprattutto per il momento storico che stiamo attraversando, dove la digitalizzazione, l’intelligenza artificiale e tutta la parte dell’innovazione sta trasformando radicalmente il mondo e la società. Non riuscire a colmare questo gap ci limita anche nella competitività”. Senza dimenticare la differenza fra studenti e studentesse, lavoratori e lavoratrici che, sottolinea l’Assessore, ancora nel mondo Stem presentano ancora distinzioni sensibili: “Ci sono alcune discipline che hanno già raggiunto il tema della parità di genere sostanziale, su altre siamo ancora molto indietro. Questo rappresenta non solo una questione di equità sociale ma anche un limite. Dobbiamo lavorare per promuovere in modo particolare le giovani donne, andando a incentivare la loro partecipazione e supportarle con dei programmi di mentorship, in collaborazione con le aziende e, quindi, con il territorio”.

Il tutto, spiega l’assessore, per “dimostrare che anche le carriere scientifiche e tecnologiche non sono solo accessibili, ma anche gratificanti. Per contribuire a una società che deve essere più equa ma anche più sostenibile, abbiamo messo a disposizione, sul tema della certificazione della parità di genere, 10 milioni di euro di risorse regionali. E le aziende stanno rispondendo in modo importante: quelle che hanno aderito a questa certificazione oggi ci dicono che hanno degli ambienti che sono migliorati nettamente, dal punto di vista del lavoro, che sanno affrontare i problemi lavorativi in maniera migliore e quindi hanno anche dei risultati. Un incentivo – conclude Tironi – che raccoglie dei risultati, che ci aiutano a fare la differenza”.

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