40 anni dalla morte di Eduardo De Filippo, le parole di Marisa Laurito
Oggi ricorre il 40esimo anniversario della morte di Eduardo De Filippo, uno dei padri della drammaturgia italiana. Il ricordo di Marisa Laurito
40 anni dalla morte di Eduardo De Filippo, le parole di Marisa Laurito
Oggi ricorre il 40esimo anniversario della morte di Eduardo De Filippo, uno dei padri della drammaturgia italiana. Il ricordo di Marisa Laurito
40 anni dalla morte di Eduardo De Filippo, le parole di Marisa Laurito
Oggi ricorre il 40esimo anniversario della morte di Eduardo De Filippo, uno dei padri della drammaturgia italiana. Il ricordo di Marisa Laurito
Oggi ricorre il 40esimo anniversario della morte di Eduardo De Filippo, uno dei padri della drammaturgia italiana. Il ricordo di Marisa Laurito
«Ho un libro con lui in primo piano nella mia camera da letto. Quando porto a termine un lavoro e ne sono soddisfatta, riesco a guardarlo dritto negli occhi, invece quando so che avrei potuto fare meglio distolgo lo sguardo. Il suo rigore ha segnato il mio percorso. Eduardo è stato un maestro straordinario». I primi passi di Marisa Laurito nella commedia davanti al pubblico – oltre 50 anni di carriera fra teatro, cinema e tv – sono avvenuti nel 1969 in “Le bugie con le gambe lunghe” con Eduardo De Filippo. Oggi ricorre il 40esimo anniversario della morte di uno dei padri della drammaturgia italiana, con la proiezione del film “Questi fantasmi” al Teatro San Ferdinando – Stabile, che Eduardo ha acquistato nel 1948 e che ora è la casa della commedia napoletana: c’è un itinerario aperto al pubblico, si può visitare il camerino di Eduardo, vi sono centinaia di cimeli, fra cui foto d’epoca, manoscritti, copioni, costumi e oggetti di scena come la mantellina di Pupella Maggio (che recitò con lui nella versione televisiva di “Natale in casa Cupiello”), una giacca di Massimo Troisi e il vestito da Pinocchio di Totò.
De Filippo è ricordato anche da Rai Cultura con “Eduardo 40”, una programmazione straordinaria (in collaborazione con la Fondazione De Filippo e la Direzione Cinema e Serie Tv Rai) che propone su Rai 5 tutto il suo repertorio. Anche se in realtà Eduardo, drammaturgo e capocomico, filantropo e attore, poeta e politico, davvero mai è morto. Un maestro inarrivabile nel racconto della crisi della famiglia, dei rapporti generazionali e della disputa fra verità e finzione in un mondo ipercompetitivo e per questo alienante. Prima di morire ha vissuto forse la fase più complicata della storia recente di Napoli, all’inizio degli anni Ottanta: chissà cosa avrebbe pensato del cosiddetto ‘Rinascimento partenopeo’, lui che ha insegnato ad amare Napoli senza pietismo, senza l’appiglio di un ridicolo giustificazionismo, in un filo rosso che lega oltre mezzo secolo e conduce al discusso anatema all’indirizzo dei napoletani di Paolo Sorrentino in “Parthenope”.
«Le commedie di Eduardo non parlano di politica né di attualità, ma di storie universali» continua a raccontare Marisa Laurito. «“Filumena Marturano” sarà sempre una commedia attuale perché narra di una donna che ha problemi con i figli e che cerca di trovare una posizione nella società. Lo stesso accade ne “Il sindaco del rione Sanità” o in “Natale in casa Cupiello”, che sta riscuotendo un grande successo con la regia di Vincenzo Salemme (altro prodotto della compagnia eduardiana, ndr.). Nel percorso della mia carriera è stato un maestro sempre presente nella mia mente. All’inizio mi ha insegnato l’amore per il teatro e la disciplina, concetti che altrimenti mai avrei appreso. Purtroppo ho lavorato con lui per pochi anni. La mia opera preferita è “Natale in casa Cupiello”, per la sua potente contemporaneità, ma anche “Napoli milionaria!” con l’orrore della guerra, sempre attuale. “Gli esami non finiscono mai” è invece una commedia sulla vita».
di Nicola Sellitti
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