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Palermo, 31 ott. (Adnkronos) – “Lo Stato ha un debito enorme con la mia famiglia, ha negato a due genitori quella verità e giustizia per le quali si sono battuti per più di trent’anni. Lo Stato ha un debito enorme con tutte le famiglie qui presenti, e mettendo alla pubblica gogna il senatore Scarpinato non fa altro che prolungare il nostro dolore e la nostra rabbia, dandoci solamente l’ennesimo schiaffo in faccia. Mi rivolgo a voi, uomini e donne delle istituzioni, continuando con le vostre insensate e becere azioni contro il senatore Scarpinato non fate altro che uccidere di nuovo mio zio, uccidete nuovamente Nino, Ida, Paolo, Attilio, Antonio, Mario, Bruno, Umberto e le tantissime altre vittime che noi familiari stiamo rappresentando qui oggi”. Così Nino Morana, nipote di Vincenzo Agostino, intervenuto al Senato alla conferenza stampa organizzata da alcuni familiari di vittime delle stragi.
“Mio nonno diceva sempre che voleva una reale verità su un triplice massacro che uno Stato complice e spietato ha permesso per coprire sé stesso e i suoi uomini deviati e corrotti- dice -Non deve importare se, per dire queste verità, si toccheranno sepolcri imbiancati e si diranno nomi impronunciabili. Parlo anche in qualità di studente universitario, noi giovani, noi studenti, come possiamo fidarci di uno Stato, che, avvalendosi della parola “antimafia”, non persegue le verità, ma piuttosto cerca di epurare e mortificare chi cerca di far emergere le complicità Statali nelle stragi e negli omicidi eccellenti? Come possiamo avere fiducia completa nello Stato, se parte collusa di esso che ha contribuito nel fare queste atrocità, gode ancora di coperture istituzionali? Come possiamo affidarci ad uno Stato nel quale tutt’ora sono presenti soggetti impresentabili, che hanno avuto e hanno rapporti con la criminalità organizzata e con apparati neofascisti?”.
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