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Gran premio Valencia

Annullare il Gran premio di Valencia è stata la scelta giusta

La notizia della cancellazione del Gran Premio di motociclismo a Valencia è di quelle da rimarcare. Ha prevalso il buonsenso, finalmente

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Annullare il Gran premio di Valencia è stata la scelta giusta

La notizia della cancellazione del Gran Premio di motociclismo a Valencia è di quelle da rimarcare. Ha prevalso il buonsenso, finalmente

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Annullare il Gran premio di Valencia è stata la scelta giusta

La notizia della cancellazione del Gran Premio di motociclismo a Valencia è di quelle da rimarcare. Ha prevalso il buonsenso, finalmente

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La notizia della cancellazione del Gran Premio di motociclismo a Valencia è di quelle da rimarcare. Ha prevalso il buonsenso, finalmente

La notizia della cancellazione del Gran Premio di motociclismo a Valencia è di quelle da rimarcare. Ha prevalso il buonsenso, finalmente. Si è discusso diverse volte dell’opportunità che si tengano eventi sportivi in presenza di tragedie come quella accaduta a Valencia, con una regione in ginocchio, centinaia di morti per l’alluvione, case distrutte, un dolore diffuso, insopportabile. Con la cancellazione si è arrivati alla logica ma non scontata soluzione. E va sottolineata la capacità dei piloti di fare blocco e dire «A Valencia non si deve correre», perché se è vero che la pista non è stata toccata dall’alluvione, le strade intorno al circuito sono in condizioni pessime e soprattutto le risorse economiche che andrebbero impiegate per consentire il flusso di tifosi sugli spalti alle gare potrebbero invece essere dirette all’emergenza dei cittadini valenciani. Da Márquez a Bagnaia e a Martín, il coro non ha stonato. Il campione del mondo italiano aveva definito «eticamente scorretta» l’eventuale disputa della corsa. È stata un’onda che per fortuna ha travolto il parere del presidente della Federazione internazionale, Jorge Viegas.

Lo spettacolo che va avanti. Stavolta no e per fortuna si allontana lo spettro del calcio: a Bologna, nonostante l’alluvione, il Milan ha spinto per giocare contro gli emiliani, sia pur a porte chiuse. Del resto 23 anni fa si giocò Roma-Real Madrid di Champions League la sera dell’11 settembre. «The show must go on». Stavolta no.

di Nicola Sellitti

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