Le conseguenze della “schiacciante vittoria” di Donald Trump
La vittoria di Donald Trump è una vittoria schiacciante, indiscutibile. Il tycoon ha sostanzialmente travolto la candidata democratica Kamala Harris
Le conseguenze della “schiacciante vittoria” di Donald Trump
La vittoria di Donald Trump è una vittoria schiacciante, indiscutibile. Il tycoon ha sostanzialmente travolto la candidata democratica Kamala Harris
Le conseguenze della “schiacciante vittoria” di Donald Trump
La vittoria di Donald Trump è una vittoria schiacciante, indiscutibile. Il tycoon ha sostanzialmente travolto la candidata democratica Kamala Harris
La vittoria di Donald Trump è una vittoria schiacciante, indiscutibile. Il tycoon ha sostanzialmente travolto la candidata democratica Kamala Harris
La vittoria di Donald Trump è una vittoria schiacciante, indiscutibile. L’ex presidente degli Stati Uniti d’America si appresta a tornare nello Studio Ovale della Casa Bianca dopo aver sostanzialmente travolto la candidata democratica Kamala Harris.
Inutile girare intorno alla realtà dei numeri, indorare la pillola, cercare letture più o meno fantasiose: l’America ha scelto in modo nettissimo la visione di se stessa proposta da Donald Trump (e dal grandissimo elettore Elon Musk…), quella del ritorno alla “potenza americana“ senza se e senza ma.
Poi i grandi temi, a cominciare da uno che noi europei abbiamo considerato relativamente durante la campagna elettorale: la chiusura delle frontiere agli immigrati senza spaventarsi di usare termini che da noi sarebbero esplosivi quali “deportazione“. L’ha promessa Trump per un’ulteriore evoluzione della tolleranza zero della sua prima presidenza.
A seguire, l’economia: i democratici – incredibile a dirsi – pagano anche su questo fronte e in particolare noi italiani proprio non riusciamo a capire: se avessimo i fondamentali economici statunitensi metteremmo le bandiere le finestre e l’amministrazione uscente non è riuscita a capitalizzarli, anzi è stata punita nelle urne.
Nonostante tassi di crescita impensabili da queste parti e una disoccupazione ai minimi, un piccolo balzo dell’inflazione o una crescita minore del previsto degli occupati negli ultimi mesi è stata letta come un’incapacità di Biden (e Harris) di rispondere alle esigenze economiche e soprattutto alle paure degli americani.
Quella paura che ha giocato un ruolo decisivo e sembra proprio aver trionfato la paura incarnata da Donald Trump e non di Donald Trump.
Per le cancellerie europee, con la sola esclusione (di peso molto relativo) dell’Ungheria, si apre una fase di incredibile delicatezza e incertezza.
Cosa accadrà adesso con l’Ucraina, quale sarà l’atteggiamento di Trump con Vladimir Putin e la sua folle guerra di aggressione, come si rivolgerà alla Cina, quali saranno i primi messaggi rivolti agli alleati europei, mai considerati nella sua prima presidenza e tantomeno durante la campagna elettorale?
Sono domande, temi, valutazioni e timori che ci attendono nelle ore e nei giorni avvenire, ma questo è il momento dell’analisi di una sconfitta oltre le più fosche previsioni e di una vittoria molto più larga di come fosse lecito attendersi.
Pazienza per i sondaggisti, che ci avevano garantito una corsa all’ultima scheda, ma il vero tema non è solo il tracollo di una candidatura che non è riuscita a tamponare la gigantesca falla apertasi nel fronte democratico con il decadimento di Joe Biden, ma una visione dell’America e del mondo che si scopre drammaticamente minoritaria, con conseguenze che peseranno su tutti noi.
di Fulvio Giuliani
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