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Migliaia di civili in fuga da Aleppo. Partito il primo convoglio Onu con alcuni italiani

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Sono almeno 300 i morti in soli tre giorni dalla presa di Aleppo da parte degli jihadisti, contrari al regime del presidente siriano Bashar al-Assad

Aleppo

Migliaia di civili in fuga da Aleppo. Partito il primo convoglio Onu con alcuni italiani

Sono almeno 300 i morti in soli tre giorni dalla presa di Aleppo da parte degli jihadisti, contrari al regime del presidente siriano Bashar al-Assad

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Migliaia di civili in fuga da Aleppo. Partito il primo convoglio Onu con alcuni italiani

Sono almeno 300 i morti in soli tre giorni dalla presa di Aleppo da parte degli jihadisti, contrari al regime del presidente siriano Bashar al-Assad

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Continua a precipitare vertiginosamente la situazione ad Aleppo: decine di migliaia di civili sono in fuga dalla città per dirigersi verso le zone rurali di Idlib, nel nord-ovest della Siria, dopo che i gruppi armati jihadisti, contrari al regime del presidente siriano Bashar al-Assad, hanno preso il controllo di gran parte di Aleppo. A riportare la notizia è il quotidiano in lingua inglese The Express Tribune con sede in Pakistan.

Secondo il giornale che riporta fonti locali, le forze di opposizione hanno sfondato le linee di difesa sugli assi Hamdaniyya, Nuova Aleppo e Zahra – nella periferia occidentale di Aleppo – e attualmente controllano 400 chilometri quadrati di territorio.

Immediato il sostegno delle Nazioni Unite che hanno avviato un’evacuazione da Aleppo verso Damasco. Nel primo convoglio ci sono anche alcuni italiani. Una volta arrivati a Damasco, si valuterà se rimanere nella capitale o se procedere con un nuovo spostamento. Intanto, continua la stretta collaborazione tra l’Ambasciata italiana a Damasco, Palazzo Chigi e il ministero degli Esteri per rimanere in contatto con il gruppo che riceverà i connazionali, la maggior parte con doppia cittadinanza. “L’Ambasciata in Siria sta fornendo assistenza ai nostri connazionali”, ha assicurato il ministro degli Esteri Antonio Tajani.

Granitica la decisione dei vescovi di tutte le confessioni cristiane di Aleppo, che hanno deciso restare “a fianco della nostra gente”.

Di Claudia Burgio

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