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Sbarca in Europa la citycar elettrica più venduta in Cina. Fiat trema per la sua 500

Byd Seagull, piccola nelle dimensioni e nel prezzo, si prepara ad arrivare anche in Italia. Spetterà alla Cina guidare la rivoluzione dell’elettrico per farla diventare davvero l’auto di tutti?

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Sbarca in Europa la citycar elettrica più venduta in Cina. Fiat trema per la sua 500

Byd Seagull, piccola nelle dimensioni e nel prezzo, si prepara ad arrivare anche in Italia. Spetterà alla Cina guidare la rivoluzione dell’elettrico per farla diventare davvero l’auto di tutti?

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Sbarca in Europa la citycar elettrica più venduta in Cina. Fiat trema per la sua 500

Byd Seagull, piccola nelle dimensioni e nel prezzo, si prepara ad arrivare anche in Italia. Spetterà alla Cina guidare la rivoluzione dell’elettrico per farla diventare davvero l’auto di tutti?

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Byd Seagull, piccola nelle dimensioni e nel prezzo, si prepara ad arrivare anche in Italia. Spetterà alla Cina guidare la rivoluzione dell’elettrico per farla diventare davvero l’auto di tutti?

Le cose si mettono di male in peggio per Fiat. Sta per arrivare anche in Italia la city car cinese che ha conquistato il mercato interno e che ha fatto dimenticare in un batter d’occhio l’elettrica Model Y di Tesla. La ragione è presto detta: il prezzo.

Byd Seagull – questo il nome di questo giocattolino che ricorda esteticamente quello che fu il primo e iconico modello Twingo di Renault, resa però più aggressiva da fanali decisi e slanciati – costa in Cina appena 10mila euro, prezzo che approssimativamente raddoppierà qui in Italia per via dei dazi e non solo.

Comunque sempre poco se paragonata al costo di una 500 elettrica o di una Panda, i due modelli diretti concorrenti con cui si raffronterà nel mercato italiano. Altro punto di forza di questa utilitaria è la sua compattezza, perfetta per la città: appena 3,78 metri per 2,5 metri, classificandosi così come il modello più compatto di casa Byd disponibile in Europa.

Pochi centimetri possono fare un’enorme differenza in città come Milano, Roma e Napoli dove trovare parcheggio è diventata ormai un’impresa estenuante. Non sorprende che la Dacia Spring – 8 cm in meno della Byd – si attesti quarta nelle vendite di auto elettriche nel mercato italiano (anche qui, gioca un ruolo strategico il prezzo: 17.900 euro).

La rivoluzione elettrica è appena cominciata ed è partita sicuramente a rilento a causa delle costo elevato dei primi modelli e di una mancata strategia a livello territoriale che permettesse un rapido e facile accesso alle colonnine di ricarica (che purtroppo continuano a essere un miraggio in molte aree del sud).

Ora però grazie all’offerta cinese, così come è già accaduto in altri settori, ci sono tutte le premesse per assistere a una reale affermazione dell’elettrico: non un mezzo alla mercè di pochi ma la normalità. Questo dovrà essere l’elettrico, così vuole l’Europa che dal 2035 ha imposto alle case automobilistiche lo stop alla produzione dei motori a combustione.

Se un tempo “cinese” era sinonimo di tarocco e di prodotti di bassa qualità, oggi è ormai acclarato che le cose non stiano più così. Gli asiatici sanno fare bene, a volte meglio, potendo mantenere prezzi bassi (anche se ci sarebbe da aprire un capitolo a parte sulle condizioni e le tutele di lavoro che spesso permettono costi di produzione tanto bassi).

Un esempio di come i cinesi sappiano fare altrettanto bene è Xiamoi SU7, una berlina elettrica da 1500 CV che si colloca su un altro tipo di mercato rispetto alla Byd Seagull. Loro sono proprio quelli dei cellulari (ma anche delle friggitrici ad aria) che dimostrano di saperci fare anche con le auto: tre motori elettrici, da 0 a 100/km/h in meno di 2 secondi e un prezzo entry-level in patria di 100mila euro. Non per tutti ma comunque per molti in un Paese che conta più di un miliardo di abitanti. A soli 10 minuti dalla fine della presentazione aveva già contato quasi 4000 ordini; oggi sono più di 130mila. Al momento non sarà venduta in Italia ma in questi giorni è visibile a Milano proprio di fronte la stazione Centrale dove a decine fanno la fila per ammirare questo bolide color blu petrolio, il cui motto è: vietato passare inosservati.

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