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Compositore Perico, ‘lockdown non ha spento luci musiche film e videogiochi’

7 Marzo 2022

Roma, 7 mar. (Labitalia) – “La crisi sanitaria mondiale ha completamente sconvolto il mio settore lavorativo, quello degli eventi per matrimoni ed aziende. La società per cui lavoravo d’improvviso si è trovata con il fatturato letteralmente azzerato per 18 mesi. L’inevitabile dismissione di alcuni reparti produttivi mi ha purtroppo coinvolto direttamente”. Lo dice all’Adnkronos/Labitalia Davide Perico compositore di musica per film e videogiochi, fondatore della band virtuale tra Italia e Giappone, ‘DY3-thx12-4432’ che il 14 marzo uscirà con il primo album dal titolo ‘Dark planet’, che costituirà anche la colonna sonora dell’omonimo film di fantascienza, realizzato dallo stesso Perico in computer grafica.

“I lunghi e terribili mesi di lockdown – sottolinea – sono stati l’inattesa occasione per studiare ed accrescere le mie competenze, e dare quel colpo d’ala di cui la mia carriera artistica aveva bisogno. Ora il mio lavoro si svolge quasi completamente da casa (a parte qualche sessione in studio di registrazione), collaborando da remoto con artisti e creativi di tutto il mondo. L’unico inconveniente è rappresentato talvolta dall’orario dei meetings: non sempre il fuso orario è favorevole”.

“Ho iniziato ad interessarmi – racconta – al mondo della computeristica grafica circa 10 anni fa, ma confesso di avere ancora molto da scoprire. Non mi sento sufficientemente convinto di dare consigli, se non quello di essere sempre curiosi e cercare di rendere prezioso il proprio tempo imparando sempre qualcosa di nuovo”.

“Per i giovani – spiega Davide Perico – penso che il grande vantaggio elle nuove professioni (nate con il digitale) sia doversi in pratica confrontare con il mondo intero. La concorrenza è davvero spietata, c’è sempre qualcuno meglio di te, quindi devi trovare un modo di essere unico, ma comunque competente. Non esiste una palestra migliore. Certo un tempo se fossi stato l’apprendista nella bottega di un artigiano avrei potuto vedere da vicino (ed ammirare) un artista in azione”.

“Il cinema – sottolinea – sta attraversando un momento di grandi cambiamenti, a volte mi sembra che alcuni dei soggetti in gioco non riescano ad analizzare la situazione con la necessaria lucidità. Il cinema purtroppo ha perso la superiorità tecnologica come tipologia di intrattenimento, e non ha saputo adattarsi alla richiesta di interattività delle generazioni più giovani. Inoltre gli audiovisivi sembrano diretti ineluttabilmente verso la serialità, il film, il prodotto singolo, per quanto di valore assoluto alto, è sempre più in difficoltà, dal punto di vista commerciale”.

“La musica – afferma – è una delle anime del cinema, di ogni scena che amiamo non ricordiamo solo la parte visiva, ricordiamo immagini e suono. Sono indissolubili. Mi piace utilizzare avatar, perché sono personaggi universali, privi di quelle specificità che potrebbero distogliere dall’universalità di un messaggio”.

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