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Ricerca: Cnr, individuati danni da mutazione geni in 2 malattie neurologiche

11 Marzo 2022

Roma, 11 mar. (Adnkronos Salute) – Identificate le funzioni danneggiate in due gravi patologie neurologiche quali la lissencefalia e l’encefalopatia epilettica dello sviluppo, causate da mutazioni differenti del gene Arx, il cui ruolo è fondamentale per il corretto sviluppo cerebrale. La scoperta è descritta in uno studio diretto da Maria Giuseppina Miano dell’Istituto di genetica e biofisica ‘Adriano Buzzati-Traverso’ del Consiglio nazionale delle ricerche (Cnr-Igb). Il lavoro è stato pubblicato su ‘Human Molecular Genetics’ e condotto in collaborazione con il Dipartimento di medicina molecolare e biotecnologie mediche dell’Università di Napoli Federico II (UniNa), il Centro di ricerca e di diagnostica molecolare Ceinge-Biotecnologie avanzate di Napoli e l’Istituto di bioscienze e biorisorse del Consiglio nazionale delle ricerche (Cnr-Ibbr), grazie al sostegno di Fondazione Telethon.

Attraverso un approccio integrato che mette insieme studi di proteomica con analisi in vivo, il gruppo di ricerca ha stabilito cosa avviene in presenza di una mutazione che abolisce o modifica le funzioni della proteina Arx. Lo studio, condotto in modelli animali mutanti, svela ciò che accade nelle cellule del cervello malato in conseguenza dell’una o l’altra mutazione, evidenziando contemporaneamente l’alterazione di numerosi processi funzionali, alcuni dei quali condivisi, altri strettamente dipendenti dal tipo di mutazione. “La grande quantità di dati ottenuti dall’indagine proteomica ha permesso di far luce sulle funzioni danneggiate in caso di lissencefalia o di encefalopatia epilettica”, spiega Denise Drongitis del Cnr-Igb e prima autrice dello studio. “A partire dall’anomala quantità di migliaia di proteine, abbiamo definito i processi alterati in ciascuna condizione genetica analizzata”, aggiunge Marianna Caterino di UniNa/Ceinge e altra prima autrice dello studio.

“Grazie a studi di proteomica ed analisi in vivo, abbiamo scoperto che le mutazioni del gene Arx alterano funzioni molecolari e cellulari inaspettate – quali l’organizzazione del citoscheletro dei microtubuli, lo splicing alternativo dei geni Neurexina 1 e 2 e il controllo della sintesi proteica. Abbiamo inoltre dimostrato come queste funzioni sono particolarmente danneggiate nei neuroni della corteccia stabilendo aspetti completamente nuovi della lissencefalia e dell’encefalopatia epilettica”, conclude Miano. Questi risultati aiutano ulteriormente a capire la patogenesi di queste malattie e aprono a nuovi studi per identificare bersagli terapeutici e migliorare la condizione dei bambini con mutazioni Arx.

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