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**Quirinale: i patrioti di ogni giorno, domani Mattarella consegna 31 Onorificenze al merito**

25 Febbraio 2025

Roma, 25 feb. (Adnkronos) – Esempi civili, eroi della quotidianità, veri e propri patrioti che nell’esperienza di ogni giorno manifestano “un sentimento vivo, sempre attuale, dell’idea di Patria”, operando “per il bene comune”, contribuendo a tessere “una trama di sentimenti, di valori, di tensione ideale che tiene assieme le nostre comunità e traduce in realtà quella speranza collettiva che insieme vogliamo costruire”.

Anche quest’anno il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha scelto di conferire motu proprio l’Onorificenza al merito della Repubblica italiana “a cittadine e cittadini che si sono distinti per attività volte a favorire il dialogo tra i popoli, contrastare la violenza di genere, per un’imprenditoria etica, per un impegno attivo anche in presenza di disabilità, per l’aiuto alle persone detenute in carcere, per la solidarietà, per la scelta di una vita nel volontariato, per attività in favore dell’inclusione sociale, del diritto alla salute e per atti di eroismo”.

Domani alle 11, al Quirinale, la cerimonia di consegna delle insegne di cavaliere, ufficiale e commendatore alle trentuno persone scelte fra “i numerosissimi casi presenti nel nostro Paese, di impegno civile, di dedizione al bene comune e di testimonianza dei valori repubblicani”. Ad esempio lavorando per il reinserimento dei detenuti, come Carmine Falanga, 47 anni, presidente della cooperativa ‘Idee in fuga’, concepita per creare una sinergia tra le mura del carcere e le imprese.

O come Armando Punzo, 64 anni, che ha messo a disposizione delle persone detenute la sua esperienza di regista e attore di teatro, realizzando il progetto ‘Per Aspera ad Astra’ che offre ai detenuti percorsi di formazione professionale nei mestieri del teatro.

Ci sono poi le storie di rappresentanti delle Forze dell’Ordine che dimostrano di indossare la divisa interiormente prima ancora che da un punto di vista formale: Adriano Blundo, 53 anni, è intervenuto, libero dal servizio che svolge presso la Polizia di Stato, in soccorso di una donna rimasta coinvolta in un incidente stradale, salvandole la vita; Carlo Pulcino, 72 anni, carabiniere in congedo, ha salvato una donna dall’aggressione di un uomo; Antonio Stellato, 23 anni, e Domenica Turi, 24, liberi dal servizio presso la Polizia di Stato hanno praticato manovre salvavita ad un bambino di 7 anni appena tratto fuori privo di sensi dall’acqua di una piscina.

Tante le esperienze a favore di disabili e malati, soprattutto da parte di chi ha vissuto tragedie familiari. Giorgio Zancan, 58 anni, e Luisa Mondella, 54, dopo la morte in giovanissima età del loro figlio Alessandro Maria, con la Fondazione istituita a suo nome hanno trasformato il loro dolore in un aiuto concreto per bambini e ragazzi con leucemia, aiutandoli a sognare un futuro più felice. Marisa Coccato, 69 anni, dopo il decesso di suo figlio Stefano a soli 18 anni, si è dedicata a sostenere i giovani pazienti malati di rene, aiutandoli a avere una vita normale.

Chiara Ciavatta, 50 anni, viste le numerose richieste di aiuto pervenute al suo blog sulla tematica dei disturbi alimentari, ha deciso di dedicarsi, tramite l’istituzione del Centro MondoSole, alle persone che vivono quotidianamente gli effetti delle patologie che ne derivano.

A Giovanni Arras, 29 anni, e Giuseppina Sgandurra, 49 anni, il riconoscimento per il supporto offerto alla ricerca. Giovanni ha intrapreso un percorso di studio motivato anche dalla voglia di contribuire allo sviluppo della ricerca scientifica sulla paralisi cerebrale di cui soffre da quando è nato e nel corso dei suoi studi ha incontra la professoressa Sgandurra, responsabile del progetto sull’applicazione dell’intelligenza artificiale nelle paralisi cerebrali (AInCP), per sviluppare strumenti clinici volti a facilitare la diagnosi della paralisi cerebrale infantile.

Marta Russo, 24 anni, ‘influencer dell’accessibilità’, guardando il mondo dalla sua carrozzina, si impegna per rimuovere le barriere architettoniche proponendo alle istituzioni competenti soluzioni di facile realizzazione. Anselmo Sanguanini, 64 anni, costruisce invece biciclette per persone con difficoltà di deambulazione, creando una spirale virtuosa per cui molte famiglie si offrono di pagare anche per quelli che non possono permettersi questa spesa.

Maria Trapanese, 63 anni, si dedica alla formazione professionale dei ragazzi con sindrome di Down e lievi deficit intellettivi. In particolare, con l’Associazione ‘La Bottega dei Semplici pensieri’ punta ad individuare le capacità personali dei ragazzi allo scopo di formarli professionalmente e avvicinarli al mondo del lavoro.

Sulla stessa falsariga l’azione di Paola Benini, 55 anni, presidente della cooperativa Hattiva lab Onlus, con cui offre alle persone con disabilità servizi informativi, di orientamento al lavoro e di aiuto allo studio. Realizza anche attività (biscottificio e catering) per dare lavoro a persone con disabilità.

Daniele Mauro, 51 anni, attraverso diverse iniziative quali la costruzione e la cura dell’Orto di Paolo, ideate dalla Cooperativa Sociale ‘Pagefha’ di cui è presidente, mira alla promozione e allo sviluppo della persona in ogni fase della vita.

Diversi gli esempi di quella che viene definita imprenditoria etica. Pietro Barteselli, 52 anni, ha offerto ad un lavoratore assunto presso la sua impresa, con un contratto temporaneo, la possibilità di prolungare l’impiego per tutto il tempo della malattia; Cristiana Poggio, 62 anni, e Dario Odifreddi, 63, hanno creato una struttura di 7.500 metri quadrati, Piazza dei Mestieri a Torino, con sedi successivamente aperte a Milano e Catania, promuovendo incontri con il mondo del lavoro e facilitando l’occupazione dei giovani; Tarcisio Senzacqua, 63 anni, ha anticipato i soldi per un delicato intervento chirurgico cui doveva sottoporsi in tempi rapidissimi un ingegnere del Congo, tirocinante presso la sua azienda.

Tante le storie che trovano nell’inclusione e nella solidarietà il filo conduttore. Marco Camandona, 54 anni, alpinista di fama internazionale, attraverso i fondi raccolti per le scalate, insieme alla moglie ha istituito un orfanotrofio in Nepal, che seguono costantemente ideando progetti anche attraverso l’erogazione di borse di studio.

Livia Cecconetto, 80 anni, è impegnata al fianco della Croce rossa italiana in una lunga e costante attività di volontariato, anche a favore delle mamme e dei bambini migranti che arrivano nell’isola di Lampedusa. Elena De Filippo, 61 anni, con la cooperativa Dedalus, di cui è presidente, svolge un’attività di integrazione delle persone immigrate, agendo sulla povertà educativa, sull’orientamento al lavoro e sull’accoglienza.

Massimiliano Parrella, 47 anni, continua a perseguire l’obiettivo di offrire, attraverso le Case calabriane nel mondo, un’accoglienza dei minori in difficoltà anche attraverso centri di aggregazione per piccoli migranti e centri di recupero per tossicodipendenti. Carlo Stasolla, 59 anni, con l’Associazione 21 luglio tocca con mano le problematiche del disagio e delle discriminazioni diventando un punto di riferimento anche per organismi internazionali ed europei. Adolfo Tundo, 73 anni, riesce a coinvolgere gli anziani del territorio attraverso la promozione di progetti di natura culturale e formativa, con la realizzazione di iniziative di solidarietà e cittadinanza attiva.

Si segnalano poi gli atti di coraggio, come quello compiuto da Angela Isaac, 28 anni, che durante il forte maltempo che ha investito la città di Catania ad ottobre dello scorso anno ha soccorso un uomo travolto dall’acqua nel pieno centro della città, tirandolo per le braccia e portandolo in salvo con molta fatica. Federico Vanelli, 33 anni, grazie alla sua esperienza di atleta e nuotando controcorrente, ha tratto in salvo un ragazzino che stava annegando nel fiume Adda.

Infine, in un epoca funestata da crisi internazionali e conflitti, va messa in evidenza la testimonianza di Nicolas Marzolino, 27 anni, che dopo aver riportato conseguenze invalidanti a seguito dello scoppio di una bomba non esplosa, gira per le scuole illustrando ai ragazzi le disastrose conseguenze delle guerre. E quella di Vittoria Tognozzi, 87 anni, che racconta nelle scuole di come durante l’eccidio di Fucecchio ha visto uccidere dalla furia nazista componenti della sua famiglia e molte altre persone intorno a lei, bambina di neanche 10 anni.

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