Difesa: Tajani, ‘garantire sicurezza Ue, che non significa soltanto corsa alle armi’
Roma, 11 mar. (Adnkronos) – “In futuro dovremo garantire la sicurezza dell’intera Europa, compresa l’Ucraina, ma sicurezza, e questo voglio dirlo in maniera molto chiara, non è la corsa alle armi: rinforzare la sicurezza significa garantire il sistema dei trasporti, significa garantire la sicurezza dei confini. Significa garantire la sicurezza del Mediterraneo, significa fare più ricerche a livello cibernetico per garantire da attacchi cibernetici nelle nostre industrie tutto il nostro sistema diplomatico e di difesa. Significa fare ricerca militare, perché tutte le ricerche che fanno i militari poi alla fine servono anche per il civile”. E’ quanto ha ribadito il ministro degli Esteri e vice premier Antonio Tajani all’evento fieristico a Verona di Alis ‘Let Exp – Logistic Eco Transport’.
“Significa avere una scelta di protezione anche dello spazio”, che, spiega Tajani, “non è un sistema Galileo, che è soltanto civile, ma si potrebbe pensare ad avere sistemi anche di costellazioni spaziali europee e occidentali, anche di protezione di tipo militare per garantire la sicurezza. Sicurezza significa qualche cosa di più della protezione militare: se non ci fossero per esempio i militari di strade sicure, chi garantirebbe la sicurezza nelle nostre stazioni? Se non ci fosse l’aeronautica militare, chi porterebbe i cuori da trapiantare da una parte all’altra dell’Italia? Quando c’è una calamità naturale, dai terremoti, alle alluvioni, chi interviene per primo? Interviene lo strumento militare, perché è quello più organizzato. Chi garantisce la sicurezza dei trasporti dei nostri prodotti in giro per il mondo se non ci fosse la marina militare impiegata nel Mar Rosso per proteggere i mercantili che portano il Made in Italy in giro per il mondo?”.
“Investire in sicurezza è come investire nel mettere la porta blindata a casa e mettere le grate alle finestre di casa nostra – prosegue il ministro – Perché purtroppo l’uomo non è buono e sappiamo bene che ci sono paesi, organizzazioni che arrecano delle minacce. Il progetto della von der Leyen non è per comprare armi. È per garantire sicurezza all’Europa e all’Ucraina. Certo che bisognerà investire anche nell’industria della difesa, ma come ha detto la signora Lagarde – con la quale ogni tanto ho qualche battibecco sul taglio del costo del denaro (ma, adesso sta facendo bene, meno male, bisogna continuare a avere anche più coraggio) – questi investimenti europei in difesa rappresentano anche un’opportunità per la crescita e per l’industria”.
“Se cresce l’industria della difesa avrà dei grandi benefici, tutti i comparti industriali avranno dei benefici, visto che c’è una crisi dell’automotive, che noi difendiamo come settore. Però alcune imprese che forniscono componentistica all’automotive possono facilmente riconvertirsi per fare componentistica anche dell’automotive militare. Dobbiamo anche proteggere i nostri trasporti – sottolinea Tajani – Non possiamo pensare che si fa commercio internazionale senza alcuna protezione. Questo è inevitabile, lo stiamo facendo. Nel Golfo Persico forse dovremmo continuare a farlo. Oggi gli Houthi minacciano ancora di attaccare Israele. Non vorrei che per attaccare Israele minacciassero di attaccare ancora i convogli marittimi. Quindi questo significa garantire sicurezza, o lo facciamo oppure siamo destinati all’irrilevanza”.
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