Gemmato:”53mila infermieri vicini a pensione, rendere attrattiva professione”

Roma, 21 mar. (Adnkronos Salute) – “Sono 453mila gli infermieri iscritti alla Federazione nazionale Ordini professioni infermieristiche, ma siamo di fronte a una carenza di personale infermieristico a livello europeo, non solo nazionale, e una crisi vocazionale su cui è fondamentale intervenire. In aggiunta, 53mila infermieri impiegati nelle strutture del Ssn, di età compresa tra i 55 e 59 anni, sono prossimi alla pensione. Ed è ancora più numerosa la coorte di professionisti tra i 50 e 54 anni; in pratica, circa il 41% degli infermieri del Servizio sanitario ha tra i 50 e i 59 anni. Occorre rendere più attrattiva questa professione”. Lo ha detto Marcello Gemmato, sottosegretario alla Salute, intervenuto al terzo Congresso nazionale della Federazione nazionale degli Ordini delle professioni infermieristiche (Fnopi), dal 20 al 22 marzo a Rimini.
“Per far fronte alla carenza della professione infermieristica e rendere la professione stessa più attrattiva, in collaborazione con il Miur – ha sottolineato Gemmato – si sta procedendo ad una revisione dei percorsi formativi dell’infermiere, prevedendo in particolare una revisione in senso specialistico della laurea magistrale con l’avvio di percorsi specialistici in: infermieristica in cure primarie di famiglia e comunità; infermieristica in cure neonatali e pediatriche; infermieristica in cure intensive ed emergenza. Ciò allo scopo di consentire l’apprendimento da parte dell’infermiere di quelle competenze specifiche ed avanzate, sia teoriche che pratiche, ritenute fondamentali per il supporto di alcune aree strategiche e prioritarie del Ssn, quali l’attuazione della riforma dell’assistenza territoriale, l’ambito pediatrico e l’area critica”. Inoltre, “il ministero della Salute ha recentemente avviato opportune interlocuzioni con l’Ufficio regionale per l’Europa dell’Oms, con l’obiettivo di partecipare alla Nursing Action, nell’ambito dell’accordo sottoscritto dall’Ufficio regionale stesso con la Commissione Ue, per aiutare gli Stati membri a trattenere gli infermieri nei loro sistemi sanitari”.
“Siamo al lavoro sulla metodologia per la definizione degli standard di personale per la determinazione dei piani di fabbisogno triennali presso gli enti del Ssn – ha poi concluso Gemmato – per superare il regime tradizionale vigente basato sul ricorso ai tetti di spesa di personale legislativamente fissati, anche attraverso ulteriori interventi normativi di adeguamento; abbiamo valorizzato economicamente medici e infermieri, soprattutto nei reparti di emergenza-urgenza. La sanità del futuro si costruisce oggi con nuovi modelli in cui prevedere ruoli più specifici attraverso l’evoluzione e il ripensamento dei profili professionali e la certificazione delle competenze”.
La Ragione è anche su WhatsApp. Entra nel nostro canale per non perderti nulla!
Leggi anche

Pais dei Mori (Fnopi): “Libera professione racconta un’altra storia”

Salute e sanità, il doppio binario: il 10 aprile evento Adnkronos Q&A

Sanità, inaugurato a Pomezia nuovo centro diagnostico Marilab
