“È un inferno che non riusciamo ad immaginare”
“È un inferno che non riusciamo ad immaginare. Famiglie lasciate completamente senza acqua, senza cibo, senza la sicurezza della propria vita, private del sonno attraverso le bombe, costrette ad abbandonare le proprie case. Hanno sgretolato la città, distrutta nell’intimo, nello spirito più che nelle cose. Per i russi, Mariupol deve essere un esempio per tutto il resto dell’Ucraina, il Paese che resiste. Un monito per dire – noi siamo disposti a tutto pur di vincere – c’è una logica militare ben precisa, quella del terrore”. Le parole di Andrea Nicastro, inviato del Corriere della Sera, intervistato dal direttore Fulvio Giuliani, dopo il bombardamento del teatro di Mariupol. Secondo le autorità ucraine all’interno più di 1.000 civili, soprattutto donne e bambini, che cercavano rifugio dai bombardamenti. Al momento non ci sono ancora stime precise sul numero di morti e feriti.
“È un inferno che non riusciamo ad immaginare. Famiglie lasciate completamente senza acqua, senza cibo, senza la sicurezza della propria vita, private del sonno attraverso le bombe, costrette ad abbandonare le proprie case. Hanno sgretolato la città, distrutta nell’intimo, nello spirito più che nelle cose. Per i russi, Mariupol deve essere un esempio per tutto il resto dell’Ucraina, il Paese che resiste. Un monito per dire – noi siamo disposti a tutto pur di vincere – c’è una logica militare ben precisa, quella del terrore”. Le parole di Andrea Nicastro, inviato del Corriere della Sera, intervistato dal direttore Fulvio Giuliani, dopo il bombardamento del teatro di Mariupol. Secondo le autorità ucraine all’interno più di 1.000 civili, soprattutto donne e bambini, che cercavano rifugio dai bombardamenti. Al momento non ci sono ancora stime precise sul numero di morti e feriti.
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