Referendum: lettera riformisti Pd, ‘simulacro fuori tempo, non votiamo 3 quesiti’
Roma, 13 mag (Adnkronos) – “L’8 e il 9 giugno andremo a votare, non solo perché è un diritto/dovere costituzionale, ma perché la partecipazione è il cuore di una democrazia. Voteremo sì al referendum sulla cittadinanza, che risponde alle attese di milioni di persone, discriminate nei loro diritti e sì al quesito sulle imprese appaltanti, in un paese con una intollerabile strage quotidiana di morti sul lavoro. Ma non voteremo gli altri 3 quesiti, perché la condizione del lavoro in Italia passa dal futuro, non da una sterile resa dei conti con il passato”. Lo spiegano in una lettera su Repubblica gli europarlamentari e parlamentari del Pd Giorgio Gori, Lorenzo Guerini, Marianna Madia, Pina Picierno, Lia Quartapelle e Filippo Sensi.
“Servirebbe, come chiede il Pd, la legge sul salario minimo, negata dalla destra, a tutela della fascia più bassa delle retribuzioni. Ciò che non serve è invece agitare un simulacro fuori dal tempo, con un dibattito che distrarrà l’attenzione dai veri problemi, oltre a creare divisioni in campo progressista e sindacale (Cisl contraria, Uil per la libertà di voto)”, spiegano tra le altre cose i riformisti dem.
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