Mani specchio di età e cattive abitudini, ecco come prendersene cura

Roma, 15 mag. (Adnkronos Salute) – Guanti, creme idratanti, no al contatto con detersivi e prodotti aggressivi e sempre protezione solare: le mani parlano di noi e vanno protette. Rivelano le cattive abitudini e soprattutto l’età, anche se in generale c’è poca attenzione a prevenire e a correggere i segni dell’invecchiamento e del photo-aging, come spiega Loredana Cavalieri, specialista in chirurgia plastica e ricostruttiva, consigliere della Società italiana di medicina estetica (Sime), alla presentazione – oggi a Roma- del 46esimo Congresso Sime ‘Healthspan versus Lifespan’.
“Tra i migliori alleati della bellezza delle mani – sottolinea Cavalieri – ci sono i guanti, che vanno indossati dentro e fuori casa. Non solo per proteggere le estremità dal freddo e dal vento, evitando shock termici. Ma anche quando si fanno le pulizie in casa è bene indossare guanti protettivi per prevenire possibili dermatiti e reazioni allergiche da saponi, disinfettanti, sgrassatori o prodotti acidi molto aggressivi. Nella routine cosmetica diurna non bisogna ricordare di applicare creme idratanti e protettive”. Subito dopo il viso, le mani sono la parte del corpo più foto-esposta. “Mai dunque uscire di casa – raccomanda l’esperta – e non solo nella bella stagione, senza aver applicato una crema con filtro solare anche sulle mani”.
La sera, prima di coricarsi, prosegue Cavalieri, “un velo di crema idratante nutrirà e idraterà la pelle delle mani durante la notte. Importante infine non stressare le unghie. Attenzione agli smalti semipermanenti o permanenti che possono alterare la superficie ungueale, danneggiandola e dando reazioni allergiche anche importanti”. Le macchie solari o dell’anziano (o lentiggini solari senili), rimarca ancora l’esperta, “fanno tanto mani agée e possono anche essere il preludio di ipercheratosi, se non addirittura di tumori cutanei sul dorso delle mani. Le macchie possono essere corrette con cosmetici attivi come la vitamina C, il retinolo e altre sostanze; queste vanno sempre prescritte in modo adeguato e monitorate dal medico per sorvegliare eventuali intolleranze o infiammazioni, legate ad un uso improprio o eccessivo, intervenendo subito se necessario con una cosmetica riequilibrante”.
Per cancellare le macchie dell’età, illustra Cavalieri, “si può ricorrere anche al laser. Un aiuto può venire anche dai peeling chimici che rimuovono gli strati danneggiati e stimolano il rinnovamento cellulare. Entrambi questi trattamenti vanno però rimandati all’autunno o all’inverno, quando ci si espone meno al sole”. Col passare del tempo, oltre alla cute, anche gli strati di tessuto adiposo delle mani vanno incontro a un assottigliamento progressivo. “A livello delle mani – ricorda l’esperta – sono presenti tre strati di tessuto adiposo (superficiale, intermedio, profondo), ma con l’età il loro spessore si riduce progressivamente, mettendo così in evidenza vene, tendini e ossa. E’ possibile però intervenire con terapie di ringiovanimento, che mirano al ripristinare i volumi persi”.
Molto efficace per il dorso delle mani “è l’impiego di tessuto adiposo autologo che, oltre ad essere volumizzante, ha anche un effetto rigenerativo. In alternativa si può utilizzare l’acido ialuronico. Buoni risultati si hanno anche con l’idrossiapatite di calcio iper-diluita che ha un effetto volumizzante e ristrutturante. Fondamentale sottolineare” per Cavalieri “che il medico che si approccia a queste terapie di ringiovanimento deve avere una conoscenza approfondita dell’anatomia delle mani, per non danneggiare strutture quali vene, arterie e terminazioni nervose; è necessario dunque conoscere molto bene il piano dove andare a fare le infiltrazioni e la tecnica da impiegare”.
L’ipersudorazione (iperidrosi) del palmo delle mani e dei polpastrelli, poi, è un disturbo tanto frequente quanto invalidante per chi ne soffre; può creare complessi e disagi fino al punto da compromettere la vita sociale o lavorativa. Un disturbo spesso collegato e potenziato da fattori emotivi: la paura di un’eccessiva sudorazione peggiora ulteriormente il problema. “Un impiego sapiente della tossina botulinica, adeguatamente diluita – conclude Cavalieri – blocca questo circolo vizioso, permettendo al paziente di gestire meglio il suo stato d’ansia e di ottenere una riduzione della sudorazione. Si tratta di un trattamento delicato, da affidare ad un medico esperto perché prevede anche un’anestesia loco-regionale a livello del polso (altrimenti sarebbe eccessivamente doloroso). La durata dell’effetto è di 6-8 mesi e il trattamento è ripetibile”.
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