Covid: report Fiaso, effetto Pasqua sui ricoveri, +3,5% in una settimana
Roma, 27 apr. (Adnkronos Salute) – L’effetto Pasqua si fa sentire anche sugli ospedali: salgono lievemente i ricoveri Covid nei reparti ordinari ma continua il calo dei pazienti in terapia intensiva. È quanto emerge dalla rilevazione degli ospedali sentinella della Federazione italiana aziende sanitarie e ospedaliere (Fiaso). Nella settimana 19-26 aprile il numero delle ospedalizzazioni nei 20 nosocomi aderenti alla rete sentinella è cresciuto del 3,5% a differenza di una settimana fa quando c’era stata una discesa del 5,3%.
Ad aumentare, in particolare, nell’ultimo monitoraggio sono stati i ricoveri nei reparti ordinari per l’assistenza Covid che hanno fatto registrare un incremento del 4,8%. Sul fronte dei reparti di rianimazione, invece, nella settimana oggetto di monitoraggio il numero dei pazienti è sceso del 20%.
Quanto allo stato vaccinale dei pazienti, nei reparti ordinari – si legge nel report – la quota di no vax è del 20%. Dei vaccinati, invece, la metà lo ha fatto da oltre 4 mesi senza effettuare il previsto richiamo. Nell’80% dei casi di ricovero Covid si tratta di pazienti affetti da altre patologie. Per quanto riguarda le terapie intensive la presenza di no vax si alza a quasi il 30% e tra i non vaccinati ricoverati nelle rianimazioni il 100% ha comorbidità: si tratta dunque di soggetti fragili che avrebbero dovuto vaccinarsi per primi e che risultano invece ancora sprovvisti della copertura immunitaria.
“Assistiamo – osserva il presidente di Fiaso, Giovanni Migliore – a quella che potremmo definire una piccola scossa di assestamento della situazione ospedaliera. Le festività non hanno certamente facilitato il turn over dei pazienti nei reparti; probabilmente è anche l’effetto Pasqua, già evidente sui contagi, che si scarica a distanza di dieci giorni sugli ospedali con un piccolo aumento di ricoverati: è la testimonianza della grande diffusività della variante Omicron ma anche un monito importante per le prossime settimane. Occorre non abbassare la guardia – ammonisce – perché la pandemia non è finita”.
“Un piccolo sforzo che non costa nulla ai cittadini anche con le mascherine: è necessario continuare a indossarle al chiuso – sostiene – e soprattutto serve che le utilizzino in presenza di altre persone i soggetti fragili e gli anziani che sono i più a rischio di contrarre l’infezione e finire in terapia intensiva. Continueremo a monitorare i reparti degli ospedali sentinella per verificare se questo piccolo incremento costituisca un trend oppure sia isolato e legato a circostanze puntuali”.
“La campagna vaccinale – conclude Migliore – non è terminata: le aziende sanitarie e ospedaliere sono impegnate al massimo in questa fase nella chiamata attiva dei pazienti estremamente vulnerabili in carico presso i centri specialistici di cura perché completino il ciclo vaccinale con la quarta dose”.
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