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Oss. Terziario Manageritalia, da focus sul sistema bancario un’Italia divisa in due

28 Aprile 2022

Napoli, 28 apr. (Labitalia) – Trento è la prima provincia d’Italia per numero di sportelli bancari rispetto ai residenti (69 ogni 100.000 abitanti) e ne conta 376 in tutto il territorio, il Trentino è la prima regione d’Italia per densità di sportelli – 66 ogni 100.000 abitanti – e ne conta in tutto 709, 25 sportelli in meno dei 736 del 2020. L’ultima provincia è Caserta con appena 15 sportelli ogni 100.000 abitanti, penultima Reggio Calabria che ne ha appena 16, l’ultima regione d’Italia è la Calabria, che con 340 sportelli ne ha 18 ogni 100.000 residenti. Gli sportelli bancari in Italia sono sempre meno e sempre più concentrati. Anche in questo caso il Trentino è un’eccezione rispetto alla media italiana con ben il 91% dei comuni (ovvero 256) serviti da almeno uno sportello, mentre solo il 9% ne sono sguarniti. La regione è la meno cara d’Italia per il costo del finanziamento alle imprese pari a poco meno del 3% del capitale finanziato, rispetto alle regioni del Sud in cui i finanziamenti alle imprese sono più cari di percentuali superiori al 3%.

Lo rivela il focus dell’Osservatorio sul Terziario di Manageritalia che traccia una fotografia del sistema bancario italiano che vede una netta diminuzione del numero di sportelli sul territorio e peggiori condizioni di accesso al credito delle aziende nel Meridione. Il presidente di Manageritalia Mario Mantovani ha commentato così i dati dell’Osservatorio: “Il credito bancario riveste una funzione essenziale nel finanziamento delle imprese, soprattutto all’inizio del loro ciclo vitale. Il costo maggiore del credito al Sud poi– ha continuato il Presidente Mantovani – è un concreto ostacolo alla crescita economica, proprio dove ce ne sarebbe più bisogno. Le banche alzano i tassi perché i rating aziendali sono bassi, ma le imprese affrontano costi troppo alti per i prestiti bancari e quindi hanno più difficoltà a investire. Un circolo vizioso che la dice lunga sulla difficoltà di fare impresa nel Meridione”.

Relativamente al panorama italiano osserviamo come nel corso del 2021 si è registrata una forte riduzione del numero degli sportelli bancari attivi sul territorio italiano, da 23.481 di fine 2020 ai 21.650 a fine 2021 (ben 1.831 sportelli chiusi in un solo anno). La diminuzione ha riguardato tutte le regioni italiane e sono ben 4.902 i comuni della Penisola che non hanno neanche uno sportello bancario nei propri confini. Nell’Italia Meridionale si è passati dai 30 sportelli ogni 100.000 abitanti del 2015 ad appena 23 sportelli nel 2021. Nello stesso periodo in Italia gli sportelli sono passati dai 48 ogni 100.000 abitanti del 2015 ai 35 nel 2021, con una maggiore densità nel Nord Est in cui nell’ultimo anno si contano ancora 49 sportelli attivi ogni 100.000 abitanti (ma erano 69 nel 2015). Negli ultimi anni il sistema bancario italiano ha ridotto significativamente la sua presenza fisica sul territorio per una molteplice serie di fattori. Innanzitutto, l’avvento di Internet e dell’home banking ha spinto gli istituti di credito a chiudere sportelli e a spostare online una grossa parte dei servizi, basti pensare che tra il 2004 e il 2020 la quota di individui che utilizzano servizi bancari online in Italia è aumentata dall’8% al 40%.

La Campania è la penultima regione d’Italia per numero di sportelli rispetto ai residenti (appena 20 ogni 100.000 abitanti), davanti soltanto alla Calabria che è ultima. La regione conta in totale 1112 sportelli, 97 in meno rispetto al 2020. La provincia con maggiore presenza di sportelli pro capite è Salerno con 27 sportelli ogni 100.000 abitanti, Napoli ne conta solo 18 ogni 100.000 abitanti, ed è quartultima provincia italiana, ultima provincia d’Italia nella classifica degli sportelli per abitante è Caserta, con solo 15 ogni 100.000. Gli sportelli bancari in Italia sono sempre meno e sempre più concentrati. La Campania non fa eccezione ed è tra le ultime regioni d’Italia per capillarità del circuito bancario, con più della metà dei comuni, ovvero il 51% che non hanno neanche uno sportello bancario. La regione è tra quelle più care d’Italia per il costo dei finanziamenti alle imprese superiore al 4% del capitale finanziato, molto più delle regioni del Nord che si fermano al 3%.

L’Emilia Romagna è la terza regione d’Italia per numero di sportelli rispetto ai residenti (50 sportelli/100.000 abitanti) e ne conta 2.224 in tutto il territorio nel 2021, 125 sportelli in meno rispetto ai 2369 del 2020. La provincia meglio servita è Ravenna con 59 sportelli ogni 100.000 abitanti, sesta nella classifica nazionale, mentre Bologna ha 512 sportelli con una media di 50 ogni 100.000 abitanti. L’ultima provincia d’Italia è Caserta con appena 15 sportelli ogni 100.000 abitanti, penultima Reggio Calabria che ne ha appena 16, l’ultima regione d’Italia è la Calabria, che con 340 sportelli ne ha 18 ogni 100.000 residenti.

Gli sportelli bancari in Italia sono sempre meno e sempre più concentrati. Anche in questo L’Emilia Romagna è un’eccezione rispetto alla media italiana con ben il 96% dei comuni (ovvero 317) serviti da almeno uno sportello è la prima regione per presenza capillare di sportelli. La Regione è la quarta meno cara d’Italia per il costo del finanziamento alle imprese pari al 3% del capitale finanziato, rispetto alle regioni del Sud in cui i finanziamenti alle imprese sono più cari di percentuali superiori al 3%.

Il Lazio è la quart’ultima regione d’Italia per numero di sportelli rispetto ai residenti (31 ogni 100.000 abitanti) e ne conta in totale 1802, 173 in meno rispetto al 2020. La provincia con maggiore presenza di sportelli pro capite è Viterbo con 43 sportelli ogni 100.000 abitanti, Roma invece ne conta solo 31 ogni 100.000 abitanti, ovvero 1322, 136 in meno del 2020, ben al di sotto della media nazionale è di 37.

Gli sportelli bancari in Italia sono sempre meno e sempre più concentrati. Il Lazio non fa eccezione ed è tra le ultime regioni d’Italia per capillarità del circuito bancario, con solo il 53% dei comuni, ovvero 199, serviti da almeno uno sportello. La regione è la dodicesima meno cara d’Italia per il costo dei finanziamenti alle imprese pari a poco meno del 4% del capitale finanziato, in linea con le più care regioni del Sud in cui i finanziamenti alle imprese sono più cari di percentuali superiori al 3%.

La Lombardia è l’ottava regione d’Italia per numero di sportelli rispetto ai residenti (43 ogni 100.000 abitanti) e ne conta 4263, 435 in meno rispetto al 2020. La provincia con maggiore presenza di sportelli pro capite è Sondrio on 68 sportelli ogni 100.000 abitanti che è anche la seconda d’Italia dopo Trento. Milano è l’ultima provincia della regione con 36 sportelli ogni 100.000 abitanti, al di sotto della media nazionale che è di 37. Nel solo capoluogo lombardo sono spariti 147 sportelli rispetto al 2020. Gli sportelli bancari in Italia sono sempre meno e sempre più concentrati. La Lombardia non fa eccezione rispetto alla media italiana con solo il 68% dei comuni, ovvero 256, serviti da almeno uno sportello. La regione è la quarta meno cara d’Italia per il costo del finanziamento alle imprese pari a poco meno del 3% del capitale finanziato, rispetto alle regioni del Sud in cui i finanziamenti alle imprese sono più cari di percentuali superiori al 3%.

Il Piemonte è la nona regione d’Italia per numero di sportelli rispetto ai residenti (41 ogni 100.000 abitanti) e ne conta 1748, 158 in meno rispetto al 2020. La provincia con maggiore presenza di sportelli pro capite è Cuneo con 65 sportelli ogni 100.000 abitanti, terza provincia italiana per densità. Torino è l’ultima provincia della regione con 712 sportelli, 56 meno del 2020, ovvero 26 ogni 100.000 abitanti, ben al di sotto della media nazionale è di 37. Gli sportelli bancari in Italia sono sempre meno e sempre più concentrati. Il Piemonte non fa eccezione ed è quart’ultima regione d’Italia per capillarità del circuito bancario, con solo il 40% dei comuni, ovvero 470, serviti da almeno uno sportello. La regione è l’ottava meno cara d’Italia per il costo dei finanziamenti alle imprese pari a poco più del 3% del capitale finanziato, rispetto alle regioni del Sud in cui i finanziamenti alle imprese sono più cari di percentuali superiori al 3%.

La Toscana è la settima regione d’Italia per numero di sportelli rispetto ai residenti (45 ogni 100.000 abitanti) e ne conta 1629, 149 in meno rispetto al 2020. La provincia con maggiore presenza di sportelli pro capite è Siena con 56 sportelli ogni 100.000 abitanti, decima in Italia. Prato è l’ultima provincia della regione con 70 sportelli, 26 ogni 100.000 abitanti, mentre la media nazionale è di 37. Gli sportelli bancari in Italia sono sempre meno e sempre più concentrati. La Toscana fa eccezione rispetto alla media italiana con oltre il 93% dei comuni, ovvero 254, serviti da almeno uno sportello. La regione è la nona meno cara d’Italia per il costo dei finanziamenti alle imprese pari a poco più del 3% del capitale finanziato, rispetto alle regioni del Sud in cui i finanziamenti alle imprese sono più cari di percentuali superiori al 3%.

Il Veneto è la quinta regione d’Italia per numero di sportelli rispetto ai residenti (45 ogni 100.000 abitanti) e ne conta 2181, 177 in meno rispetto al 2020. La provincia con maggiore presenza di sportelli pro capite è Belluno con 55 sportelli ogni 100.000 abitanti. Venezia è l’ultima provincia della regione con 39 sportelli ogni 100.000 abitanti, mentre la media nazionale è di 37. Nel solo capoluogo veneto ce ne sono 328, meno di Verona che ne ha 455. Gli sportelli bancari in Italia sono sempre meno e sempre più concentrati. Il Veneto fa eccezione rispetto alla media italiana con oltre l’84% dei comuni, ovvero 473, serviti da almeno uno sportello. La regione è la terza meno cara d’Italia per il costo dei finanziamenti alle imprese pari a poco meno del 3% del capitale finanziato, rispetto alle regioni del Sud in cui i finanziamenti alle imprese sono più cari di percentuali superiori al 3%.

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