Tumori: gastroenterologo Frulloni, ‘entro 2030 cancro pancreas seconda causa morte’
Roma, 13 mag. (Adnkronos Salute) – “Entro il 2030 si stima che il tumore del pancreas sarà tra le prime cause di morte per tumore in Italia e nel mondo. Probabilmente la seconda, oggi è in quarta-quinta posizione. Quindi dovremo cercare di curare, ma soprattutto di prevenire attraverso una diagnosi precoce della malattia, ma anche puntando su un’educazione che comporti una riduzione dei fattori di rischio per cercare di migliorare la sopravvivenza a 5 anni che rimane, purtroppo, globalmente al 5% dei pazienti con questa diagnosi. I tumori del pancreas sono rappresentati per il 90-95% dei casi da adenocarcinoma del pancreas, che è la malattia più aggressiva e maligna nell’ambito dei tumori di questa ghiandola. Esistono, in percentuali più piccole, i tumori endocrini, tra i quali quello che ha colpito recentemente Fedez”. Così Luca Frulloni, professore ordinario di Gastroenterologia dell’Università di Verona, in occasione del 28esimo Congresso Fismad in corso a Roma.
Il tumore del pancreas “colpisce circa 15 persone ogni 100mila abitanti in Italia – spiega – percentuali simili si registrano nel resto del mondo. Si tratta di un tumore che al suo esordio, cioè quando si manifesta clinicamente, è già nell’80% dei casi non operabile, cioè localmente avanzato oppure con metastasi epatiche”. Le persone maggiormente colpite sono anziani e fumatori. “L’incidenza del tumore aumenta con l’età – sottolinea l’esperto – e il fumo è uno dei fattori di rischio ormai ben codificato per questo tipo di neoplasia. Poi ci sono pazienti che hanno già malattie infiammatorie croniche del pancreas che a lungo periodo arrivano alla comparsa della neoplasia”.
I fattori di rischio, secondo il gastroenterologo, sono molteplici: “Innanzitutto ambientali – tiene a precisare Frulloni – legati all’alimentazione e al fumo di sigaretta, e l’obesità. Quindi il controllo del peso corporeo, l’attività fisica, sono molto importanti, così come è fondamentale fare una vita sana che comporta sicuramente una riduzione dei fattori di rischio. Tuttavia il tumore al pancreas colpisce anche soggetti ‘salutisti’, sebbene con frequenza minore rispetto alla popolazione che non adotta comportamenti e stili di vita corretti”.
Gli strumenti e la tecnologia a disposizione per la diagnosi del tumore al pancreas – sono molto migliorati nel tempo – assicura il gastroenterologo – Questo vale per le metodiche radiologiche, penso alla tomografia computerizzata e alla risonanza magnetica, ma anche per le metodiche più sofisticate, come la eco-endoscopia, che permettono una diagnosi rapida del tumore”. Grazie alle terapie a disposizione per il trattamento dell’adenocarcinoma del pancreas, “rispetto a 10-15 anni fa riusciamo ad avere sopravvivenze più lunghe”.
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