app-menu Social mobile

Skip to main content
Scarica e leggi gratis su app

Come scegliere il giusto candidato per la tua azienda

16 Maggio 2022

(Milano, 16 Maggio 2022) – Milano, 16 Maggio 2022 – Il processo di selezione di un nuovo dipendente rappresenta una fase fondamentale per tutte quelle aziende che hanno necessità di allargare il proprio organico, individuare nuove figure per alcune posizioni aperte, sostituire un lavoratore che ha lasciato la società e, più in generale, individuare un profilo che possa conferire un reale valore aggiunto alla realtà aziendale, contribuendo fattivamente al raggiungimento degli obiettivi prefissati.

Per questo, tale fase deve essere condotta con la massima attenzione, avendo preventivamente delineato le esigenze aziendali e tutti gli aspetti peculiari per giungere alla scelta più coerente rispetto alle proprie priorità.

Tutte le fasi del recruiting

Onde evitare perdite di tempo e soprattutto di denaro per aver opzionato un candidato “sbagliato”, il dipartimento delle risorse umane deve seguire tutti gli step principali del processo di recruiting. Prima di selezionare il dipendente che maggiormente ha attirato la nostra attenzione a livello di competenze e esperienze lavorative pregresse, è necessario comprendere pienamente ciò di cui ha bisogno l’azienda, e se è possibile ricercarlo già internamente piuttosto che adire una selezione esterna, risparmiando quelle somme che andrebbero spese per la formazione e l’inserimento (onboarding) del nuovo arrivato.

Una volta constatata l’esigenza di guardare nel mondo del lavoro, dovrà essere redatta e poi pubblicata sui maggiori portali di settore e sui propri canali di comunicazione una offerta di lavoro il più possibile chiara ed esaustiva per ciò che concerne la posizione in azienda da ricoprire e le skill richieste al candidato.

La fase successiva consiste nello scremare i curriculum pervenuti così da avere a disposizione un numero più limitato di candidati tra i quali selezionare il migliore, organizzando successivamente un calendario per i colloqui durante i quali verificare le competenze, la disponibilità e le altre caratteristiche ritenute fondamentali, tra cui anche quelle relazionali, che ricoprono un ruolo sempre più centrale. In questo step, è consigliabile mettere al corrente il candidato di tutti gli aspetti contrattuali previsti, compreso lo stipendio, per il quale è stata condotta in precedenza un’analisi di settore per posizioni equivalenti.

Terminati i colloqui, il reparto delle risorse umane dovrà informare tramite comunicazione scritta, la più comune è l’e-mail, i candidati esclusi sull’esito dell’intervista e inviare un’offerta di lavoro a colui che è stato selezionato.

Come è intuibile, il recruiting non deve essere sottovalutato per i motivi citati in precedenza relativi alle variabili economiche e temporali, e rappresenta una delle mansioni principali per le risorse umane che, per l’appunto, negli ultimi anni, stanno optando sempre con maggiore frequenza per l’utilizzo di software aziendali ad hoc che facilitano e velocizzano il processo, immagazzinando e incrociando una mole infinita di dati e documentazioni di vario genere.

Le tecniche di recruiting

Per portare a termine in modo efficace il recruiting aziendale esistono molte tecniche che consentono al responsabile HR di avere una visione completa ed esaustiva sui candidati alla posizione vacante.

Oltre a quelle tradizionali, rappresentate in larga parte dalla classica intervista, durante la quale proporre al candidato alcune situazioni o criticità tipiche aziendali per verificare il suo grado di problem solving, o dalla somministrazione di test/questionari ai quali si aggiungono prove pratiche, anche di gruppo, esistono tecniche non convenzionali che negli ultimi anni stanno prendendo sempre più piede, al fine di analizzare la capacità dei futuri dipendenti di utilizzare la logica, di uscire fuori dagli schemi e di avere un generale approccio critico e proattivo rispetto ad alcune particolari circostanze.

Un concetto che può essere riassunto con il termine anglosassone “Gamification”, vale a dire quel sistema di selezione del personale che prende in prestito elementi tipici dei giochi e videogiochi per individuare il profilo più idoneo alle esigenze aziendali. Si tratta a tutti gli effetti di sessioni di gioco, durante le quali i candidati si mettono alla prova dovendo superare enigmi, risolvere puzzle e quant’altro, in un ambiente che li mette maggiormente a proprio agio rispetto alle tecniche del passato, con l’obiettivo di studiare davvero le caratteristiche personali dei presenti che spesso non possono essere esplicitate concretamente nei freddi e didascalici curriculum.

Responsabilità editoriale: TiLinko – Img Solutions srl per Linking Agency

La Ragione è anche su WhatsApp. Entra nel nostro canale per non perderti nulla!

Leggi anche

ù

25 Novembre 2024
Roma, 25 nov. (Labitalia) – Bonus Giovani, Bonus Donne e Bonus Zona economica speciale per il Mez…

Violenza su donne, annunciate da Fater le misure di contrasto

25 Novembre 2024
Roma, 25 nov. (Adnkronos/Labitalia) – Fater, la joint venture paritetica tra Angelini Industries …

Violenza su donne, annunciate da Fater le misure di contrasto

25 Novembre 2024
Roma, 25 nov. (Adnkronos/Labitalia) – Fater, la joint venture paritetica tra Angelini Industries …

Sostenibilità, Pichetto visita Operations Innovation Lab di Amazon a Vercelli

25 Novembre 2024
Vercelli, 25 nov. (Adnkronos) – “Siamo un paese che ha un terzo del proprio prodotto interno lor…

LEGGI GRATIS La Ragione

GUARDA i nostri video

ASCOLTA i nostri podcast

REGISTRATI / ACCEDI