«Parlare di mafia vuol dire parlare di comunicazione, di digitale, di criptovalute. Non si può considerare il mondo digitale come qualcosa di estraneo al concetto di mafia perché proprio attraverso i social network, oggi le organizzazioni criminali mandano messaggi e costruiscono consenso. Le mafie vanno viste come fenomeni della modernità e quindi capirle significa analizzarle al di là dei pregiudizi e dei luoghi comuni». Così Antonio Nicaso, docente della Queen’s University e storico delle mafie si è espresso nel corso dell’evento “Le mafie ai tempi dei social”, organizzato dalla Fondazione MAGNA GRECIA, in partnership con il Gruppo Pubbliemme, Diemmecom, LaC Network, ViaCondotti21 e l’Università Luiss Guido Carli.
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