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Virginia raggi e termovalorizzatori

La pasionaria, la Virgy e il termovalorizzatore. Chi ci capisce è bravo!

Si può innestare un terremoto come quello che ha investito la politica italiana in queste ore per il termovalorizzatore che dovrebbe risolvere i decennali problemi dei rifiuti di Roma? Si può, eccome se si può
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La pasionaria, la Virgy e il termovalorizzatore. Chi ci capisce è bravo!

Si può innestare un terremoto come quello che ha investito la politica italiana in queste ore per il termovalorizzatore che dovrebbe risolvere i decennali problemi dei rifiuti di Roma? Si può, eccome se si può
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La pasionaria, la Virgy e il termovalorizzatore. Chi ci capisce è bravo!

Si può innestare un terremoto come quello che ha investito la politica italiana in queste ore per il termovalorizzatore che dovrebbe risolvere i decennali problemi dei rifiuti di Roma? Si può, eccome se si può
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Si può innestare un terremoto come quello che ha investito la politica italiana in queste ore per il termovalorizzatore che dovrebbe risolvere i decennali problemi dei rifiuti di Roma? Si può, eccome se si può
Più che di fronte all’“ora più buia” abbiamo davanti a noi l’ora più scema, quella del dilettante allo sbaraglio. Più che di Churchill avremmo bisogno di un Corrado, straordinario conduttore de “La Corrida”. Saprebbe come gestire certi personaggi, facendoci ridere educatamente della loro imperizia, mentre oggi a volte ci viene da piangere. La cosiddetta “pasionaria” del Movimento 5 Stelle Paola Taverna – quella che con entusiasmo ha detto «Mo’ li sfonnamo» (in italiano: «Ora li sfondiamo») – ha contraddetto perfino il suo adorato capo: l’avvocato del popolo Giuseppe Conte, che in una delle decine di interviste volanti nel tratto che lo porta a casa (sempre che trovi qualcuno che gli apra) ha giustificato la situazione di rottura con l’odiato usurpatore Mario Draghi parlando di “transizione ecologica” e di terrificante “termovalorizzatore”, apparecchio per eliminare i rifiuti usato in gran parte del mondo civile, con grande gioia dei bambini danesi che ci sciano sopra e lo percorrono con lo slittino. Si può innestare un terremoto come quello che ha investito la politica italiana in queste ore per il termovalorizzatore che dovrebbe risolvere i decennali problemi dei rifiuti di Roma? Si può, eccome se si può. Soprattutto se nella capoccia non hai un’idea intelligente che sia una. Ma la cosiddetta “pasionaria” – ben nota nemica giurata di Virgy, Virginia Raggi, che oggi qualcuno intravede come nuova leader del Movimento – ha detto nel suo linguaggio politicamente corretto ed elegante: «Ma chi se ne frega del termovalorizzatore». Valli a capire, questi pentastellati. Grillo tace, dicono. Sono anni che se tacesse davvero e si dedicasse alla comicità, di cui fu un maestro, farebbe un gran bene all’Italia che dice di amare. Come finirà? Mia modesta profezia: in una grande tragicommedia, magari col vecchio classico rimpastino di ministri tipico della vecchia politica di un tempo ormai lontano. Sarò smentito, ma Draghi resterà e arriveremo a scadenza. La tragedia vera per gli onesti cittadini che pagano le tasse, lavorano e sopportano tutto – anche le “pasionarie” e i “rivoluzionari di Roma Nord” – sarà chi poter scegliere l’anno prossimo per essere rappresentati in Parlamento. Perché, nonostante i pagliacci, siamo pur sempre una democrazia. Non conosciamo miglior sistema di governo e non dobbiamo dimenticare che se oggi abbiamo questa classe politica abbiamo anche noi le nostre responsabilità. Non presero il potere con un golpe ma con i nostri voti. Un fatto è certo: avevamo ripreso un po’ di credibilità internazionale. Ora ci ridono dietro. Soprattutto Medvedev e la cerchia putiniana, che osserva con soddisfazione il frutto di anni di investimenti politici, e non solo, nella meravigliosa Italia. Di Andrea Pamparana

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