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Veleno assistenziale, il caso di Castel Volturno

La drammatica situazione di Castel Volturno fra disoccupazione e reddito di cittadinanza, percepito da oltre il 10% della popolazione.
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Veleno assistenziale, il caso di Castel Volturno

La drammatica situazione di Castel Volturno fra disoccupazione e reddito di cittadinanza, percepito da oltre il 10% della popolazione.
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Veleno assistenziale, il caso di Castel Volturno

La drammatica situazione di Castel Volturno fra disoccupazione e reddito di cittadinanza, percepito da oltre il 10% della popolazione.
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La drammatica situazione di Castel Volturno fra disoccupazione e reddito di cittadinanza, percepito da oltre il 10% della popolazione.
Sfiduciati dal lavoro che non c’è, dai disservizi e spaventati dall’immigrazione incontrollata. Quindi, astenuti alle elezioni. A Castel Volturno, sul litorale domizio (Caserta) ha votato alle politiche il 36% degli aventi diritto. Il conto dei 29mila residenti è parziale, vanno aggiunti 20mila immigrati quasi tutti irregolari. Il dato da circoletto rosso sulla diserzione delle urne era anche prevedibile, il territorio da decenni ha imboccato un vialone senza ritorno fra prostituzione e illegalità diffusa. Il dato dell’astensione passa comunque in secondo piano rispetto al numero complessivo dei percettori del reddito di cittadinanza: sono 3.170, oltre il 10% della popolazione. Castel Volturno è stata per decenni una cittadina di seconde abitazioni, in cui i napoletani hanno investito per trascorrervi le vacanze. Negli ultimi anni alcuni componenti di molte famiglie proprietarie di immobili vi hanno spostato la residenza per maturare i requisiti per l’accesso al reddito, col risultato che nel 2021 se ne sono aggiunti più di 2mila. «È un errore colpevolizzare i percettori, da noi nella maggior parte dei casi sopravvivono proprio grazie a quella somma» spiega il sindaco Luigi Umberto Petrella, eletto con il centrodestra. «A non funzionare è l’intero impianto della misura. Il reddito di cittadinanza va estremamente modificato destinando risorse alle imprese, che potrebbero così pagare meno tasse per l’assunzione di tanti disoccupati. Nel 2019 abbiamo predisposto l’ufficio con postazione pc per tre navigator, poi c’è stata la pandemia e non ne abbiamo saputo più nulla. Spariti. Fondi andati perduti. A bilancio abbiamo stanziato risorse per la copertura assicurativa di alcuni Puc (Progetti Utili alla Collettività) predisposti per i percettori di reddito: la nostra volontà è di investirli nella riqualificazione urbana di Castel Volturno». Il modello di riferimento regionale è Bacoli, località balneare a un passo da Pozzuoli. Lì a giugno i percettori del reddito di cittadinanza hanno ripulito una nota scogliera, liberandola da una ingente distesa di rifiuti. Nella contesa elettorale il Movimento 5 Stelle è arrivato al 43%, il centrodestra al 42,7%. «La politica qui non ha colore. Si vive nell’emergenza, siamo ormai sopraffatti dal malaffare e dall’immigrazione clandestina, i nostri mezzi di controllo sono limitati» osserva il sindaco Petrella. «L’alta percentuale di percettori del reddito di cittadinanza è una delle spie di una realtà povera, senza industrie, che si regge sul lavoro stagionale. L’estate è finita, ora il tasso di disoccupazione forse è inferiore solo a quello dell’illegalità. Gli irregolari sul territorio sono così tanti da non poter nemmeno essere censiti». Al Comune casertano sono stati destinati 70 milioni di euro dalla Regione Campania, secondo i piani del Pnrr. «Sono fondi vitali – conclude Petrella – ma il rilancio passa attraverso il ripristino del controllo del territorio». Di Nicola Sellitti

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