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Prodotti light: sono davvero sani e dietetici oppure è solo marketing? I consigli di Altroconsumo

15 Novembre 2024

(Adnkronos) – “Light”, “senza zuccheri” e “senza calorie”. Attenzione ad interpretare bene i claim di questo tipo.

15 novembre 2024 –Le diciture come “light”, “senza zuccheri” e “senza calorie” sono ormai molto presenti su diversi prodotti alimentari, e possono essere allettanti per chi cerca di dimagrire o vuole mantenere una dieta equilibrata. Tuttavia, è fondamentale comprendere cosa si cela dietro queste etichette. Altroconsumo esplora quindi i criteri che definiscono ciascuna di queste affermazioni analizzando se davvero corrispondono a scelte più salutari.

Infatti, sulle etichette di molti prodotti alimentari si trovano spesso diversi claim che richiamano l’attenzione sull’aspetto “dietetico” dell’alimento: meno grassi e meno zuccheri, si sa, è meglio per la nostra salute e non solo per linea, ma sono indicazioni sempre veritiere? È bene dirlo subito, non è il ricorso a questi prodotti che permette di perdere peso.

Per ridurre il contenuto in zuccheri, grassi e/o calorie, i prodotti vengono opportunamente formulati. Poi, per evidenziarlo in etichetta, bisogna rispettare regole precise di etichettatura seguendo il Regolamento Europeo 1924 del 2006. Come sono fatti dunque i prodotti light e come riconoscerli leggendo l’etichetta? E soprattutto, la riduzione di zuccheri o grassi comporta anche una riduzione delle calorie?

Secondo questo regolamento, un prodotto che vuole vantare in etichetta un basso contenuto di grassi non deve contenere più di 3 g di grassi su 100 g per i solidi o 1,5 g di grassi per 100 ml per i liquidi.

Se invece sul packaging di un prodotto si vuole scrivere “senza grassi”, allora non deve contenere più di 0,5 g di grassi per 100 g o 100 ml. Le indicazioni di “X % senza grassi” sono proibite.

Ci sono anche prodotti che vengono formulati in modo da avere meno grassi, e vengono pubblicizzati con una dicitura simile. Meno grassi rispetto a cosa? Generalmente rispetto alla corrispondete ricetta classica o rispetto alla media di prodotti simili. Ma per poter evidenziare questa caratteristica in etichetta, la riduzione in grassi deve essere almeno il 30%.

Anche per i grassi saturi vale lo stesso discorso dei grassi, ma con indicazioni diverse rispetto al contenuto. Un prodotto che vuole vantare in etichetta un basso contenuto di grassi saturi non deve contenere più di 1,5 g di grassi saturi su 100 g per i solidi o 0,75 g di grassi saturi su 100 ml per i liquidi. L’indicazione “a ridotto contenuto di grassi saturi” può essere riportata se la riduzione è pari ad almeno il 30% rispetto a prodotti analoghi, come per i grassi.

Anche nel caso del latte e dei prodotti contenti latte esistono le corrispettive versioni magre. In questo caso non si tratta di prodotti con delle formulazioni speciali, ma semplicemente sono prodotti in cui viene usato il latte scremato o parzialmente scremato al posto di quello intero.

Il latte, o meglio il latte intero, ha un contenuto di grassi di minimo 3,5%. Troviamo però versioni più leggere con un contenuto in grassi inferiore, si tratta del latte parzialmente scremato.

Inoltre, molti prodotti ipocalorici prevedono la riduzione o l’eliminazione dello zucchero, e spesso la sua sostituzione – parziale o completa – con gli edulcoranti. E, come per i grassi, anche per gli zuccheri esistono delle regole di etichettatura:

Per dichiararsi senza zuccheri, il prodotto deve contenere non più di 0,5 g di zuccheri per 100 g o 100 ml. Per dichiararsi senza zuccheri aggiunti, invece, il prodotto non deve contenere monosaccaridi o disaccaridi aggiunti o ogni altro prodotto alimentare utilizzato per le sue proprietà dolcificanti. Possono essere usati al loro interno, però, gli edulcoranti. Inoltre, se l’alimento contiene naturalmente zuccheri, l’indicazione da usare è: “Contiene naturalmente zuccheri”.Per riportare il claim “Meno zuccheri” o “A tasso ridotto di zuccheri” il prodotto deve contenere almeno il 30% di zuccheri in meno rispetto al corrispondente prodotto simile, o a prodotti analoghi.

Attenzione ad interpretare bene i claim di questo tipo: senza zuccheri aggiunti, per esempio, non significa automaticamente che il prodotto sia “dietetico” ed abbia poche calorie. Inoltre, la riformulazione dei prodotti per contenere meno zuccheri, può comportare l’aggiunta di additivi, come i conservanti per esempio.

Un altro termine che può capitare di trovare in etichetta è “light”: cosa significa? Anche per questo termine esistono precise indicazioni di legge: per il termine leggero o light valgono le stesse condizioni fissate per il termine “ridotto” (ossia una riduzione di almeno il 30% del contenuto di qualcosa rispetto ad un altro prodotto). Leggero o light, inoltre, deve essere accompagnato da una specificazione delle caratteristiche che rendono il prodotto “leggero” o “light”. Per esempio, alla dicitura light si deve accompagnate la specifica “-30% di grassi rispetto alla media delle patatine classiche più vendute”.

È quindi opportuno prestare attenzione a diversi aspetti prima di comprare prodotti light o “free from”, come leggere la lista degli ingredienti confrontandola con la versione tradizionale: permette di capire che cosa è variato nella formulazione del prodotto, se sono presenti additivi e eventualmente quali; controllare la tabella nutrizionale confrontando, con la versione tradizionale, i valori sia per 100 g sia per porzione. In questo modo si può scoprire, per esempio, che il pur vantaggioso 30% dei grassi in meno non comporta una uguale riduzione delle calorie finali; prestare attenzione al “senza zuccheri” (aggiunti). In questo caso ricordati che possono esser stati aggiunti edulcoranti, sconsigliati per i bambini sotto i tre anni di età e per le donne in gravidanza e in allattamento; e attenzione ai controsensi. Per alcuni mangiare “leggero” può essere la scusa per mangiare di più, azzerando così anche l’eventuale beneficio di questi prodotti. A maggior ragione per alcuni prodotti, come le patatine light: avranno anche qualche grammo di grasso in meno, ma si tratta pur sempre di uno snack molto salato e il sale è proprio uno di quei nutrienti di cui è opportuno ridurre il consumo.

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