Agroalimentare: Saccani (Consorzio mozzarella bufala Dop), ‘unico ente competente sul disciplinare’
Roma, 18 set. (Labitalia) – “La filiera bufalina è al centro di un ampio dibattito in questo periodo e serve fare chiarezza. Alcuni paventano lo spettro dell’utilizzo di latte congelato nella Dop, altri di una invasione di mozzarelle dalla Germania, insomma di tutto di più, con il risultato solo di una grande confusione. Innanzitutto, ci tocca ribadire che il Consorzio di Tutela è l’unico ente deputato a presentare modifiche al disciplinare di produzione, che prevede l’utilizzo solo di latte fresco di bufala di razza mediterranea italiana, allevata nell’area di origine”. E’ quanto afferma Pier Maria Saccani, direttore Consorzio di tutela mozzarella di bufala campana Dop.
“All’interno del Consorzio – ricorda – è insediato un comitato paritetico di trasformatori e allevatori, che propone eventuali modifiche. Ma ad oggi sul tavolo non ci sono iniziative di modifica al disciplinare, che sarebbe l’iter obbligatorio in casi del genere, la cui ultima parola spetta a Bruxelles. Qualunque argomento riguardi il disciplinare non si può esaurire con un emendamento e nemmeno con una proposta di legge ed è anche strano che soggetti rappresentativi del settore agricolo mostrino di non saperlo”.
“Pertanto, ringraziamo il ministro Lollobrigida per essere prontamente intervenuto e aver fatto chiarezza. Noi diciamo no alle strumentalizzazioni a fini politici, che non ci appartengono e che generano solo confusione e incertezza nel consumatore”, sottolinea.
“La fase attuale che vive la filiera – spiega Saccani – è molto delicata. I consumi di mozzarella di bufala sono sostanzialmente stabili, con una forte migrazione della produzione da non Dop a Dop nel primo semestre del 2025. Una fase di stallo, ma con la produzione di latte che continua a crescere. Ecco perché non è più rinviabile una programmazione dei volumi produttivi. Ed essendo il nostro un prodotto fresco, in primis dobbiamo puntare su una forte destagionalizzazione dell’offerta, che porti ad avere a disposizione più latte da aprile a settembre, quando i consumi di bufala campana risultano maggiori. Questo è un tassello fondamentale per garantire un equilibrio della filiera, altrimenti si rischia sul mercato”.
“L’altro obiettivo strategico – prosegue – è continuare a garantire la massima trasparenza. Attualmente è approdato in commissione Giustizia al Senato il ddl sanzioni, che contiene ulteriori garanzie per i consumatori. Dal 2014, anno in cui è stata introdotta la tracciabilità obbligatoria per la filiera bufalina, il Consorzio ha investito in maniera significativa in innovazione tecnologica, sistemi informatici per migliorare sempre più la tracciabilità, fino all’introduzione di sensori nelle stalle e negli stabilimenti produttivi, anche in chiave di garanzia qualitativa”.
“Sarebbe auspicabile non veder vanificati questi sforzi e pertanto chiediamo un coinvolgimento del Consorzio nell’applicazione delle nuove norme, in collaborazione con il Sian e tutti i soggetti deputati. L’auspicio, dunque, è di contribuire a implementare e innovare il sistema di tracciabilità a garanzia del consumatore”, conclude il direttore Consorzio di tutela mozzarella di bufala campana Dop.
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