Assobalneari, governo svende concessioni spiagge e idroelettriche, altri Paesi Ue le difendono
Roma, 22 feb. (Labitalia) – “AAA svendesi in Italia concessioni spiagge e concessioni idroelettriche. Chi fosse interessato rivolgersi a Palazzo Chigi – Roma. Questo potrebbe essere un annuncio ipotetico relativo a quanto si sta prospettando in Italia con la scusa della concorrenza. Mentre gli altri Paesi europei difendono le proprie coste (Spagna, Portogallo e Croazia) e le loro fonti di produzione elettrica (Francia) noi facciamo il contrario”. Lo dichiara Fabrizio Licordari, presidente di Assobalneari Italia Federturismo Confindustria. “Il governo italiano – dice – sta organizzando, con una sapiente campagna di disinformazione propagandistica screditando i suoi imprenditori, il regalo dei suoi beni strategici ad investitori esteri. Tutto ciò prendendo la scusa della direttiva Servizi, nonostante il suo stesso ideatore Fritz Bolkestein sia venuto nel Parlamento italiano a spiegare che le concessioni balneari non ne fanno parte”.
“Niente liberalizzazione – ricorda – delle concessioni idroelettriche per Compagnie nationale du rhone (Cnr), la società controllata da Engie (49,97%), Caisse des dépots (33,2%) e alcuni enti locali (16,83%) che manterrà fino al 2041 l’esclusiva su una superficie di 30.000 ettari su 550 km del fiume Rodano. Il Senato francese ha infatti dato il via libera definitivo alla legge di rinnovo della concessione, che sarebbe altrimenti scaduta alla fine dell’anno prossimo, e “messo Cnr al riparo dal contenzioso europeo almeno per qualche altro anno”, ha sottolineato il senatore Loïc Hervé con riferimento alla procedura d’infrazione avviata da Bruxelles nel 2018 per la mancata liberalizzazione del settore idroelettrico francese (QE 8/2/18)”. “Mentre l’Italia – rimarca Licordari – ha risposto alla medesima messa in mora comunitaria con la regionalizzazione delle concessioni, Parigi ha invece optato per il mantenimento dello status quo, seppure con alcune modifiche che rafforzano la missione di servizio pubblico di Cnr e ne allargano il campo di azione ad altri settori della transizione energetica, in primis idrogeno e fotovoltaico innovativo”.
Il presidente di Assobalneari Italia Federturismo Confindustria ricorda le parole di Hervé: “Senza un intervento la concessione sarebbe stata assoggettata al regime transitorio, che interessa già 39 concessioni idroelettriche su 400” e della senatrice Florence Blatrix Contat “adesso si tratta di lavorare affinché accada lo stesso per le altre concessioni idroelettriche e per Edf, il principale operatore pubblico del settore”. “Una nota di Cnr – continua Licordari – precisa che con un investimento di 165 milioni di euro nei prossimi 5 anni sarà aumentata la potenza della centrale idro di Montélimar, realizzati 6 nuovi impianti mini-idro e studiata una nuova installazione nella zona di Saint-Romain-de Jalionas. Creata nel 1933, Cnr è responsabile della gestione del Rodano, sia per quanto riguarda la produzione idroelettrica che la navigazione fluviale e l’irrigazione agricola. Con circa 1.400 dipendenti, la società dispone al momento di 49 centrali idroelettriche, 57 parchi eolici e 46 impianti solari per un totale di 4.000 MW, che nel 2020 hanno prodotto 15,4 TWh”.
“L’appello che – continua – 30.000 imprese familiari, 300.000 addetti del demanio marittimo, e 1000 aziende dell’idroelettrico rivolgono ai parlamentari italiani è di fare il possibile per evitare di svendere i suoi gioielli”.
“Tutto ciò – sottolinea – non per garantire dei privilegi, ma per tutelare e proteggere prima di tutto i propri beni strategici, spiagge e centrali idroelettriche, e poi le proprie imprese che generano una economia tipicamente italiana, a cui lo Stato dovrebbe riconoscenza per aver sviluppato un prodotto di qualità garantendo nel tempo il controllo e la tutela del territorio, e qualificando l’offerta turistica e la produzione di energia pulita”.
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